In un tweet, Trump ha denunciato Cina ed Europa colpevolizzando le rispettive banche centrali di essere attori di un “grande gioco di manipolazione valutaria” ed ha chiesto che gli USA smettano di rimanere educatamente passivi.
Nel nostro post di ieri mattina commentando la nomina di Christine Lagarde alla presidenza della BCE, avevamo indicato i potenziali riflessi sul cambio eur usd, sostenendo che la nomina risultava coerente con le linee di policy già indicate da Mario Draghi in merito al prossimo pacchetto di misure di accomodamento monetario. L’immediato effetto della nomina, secondo l’analisi fatta, avrebbe riportato il tasso di cambio verso una nuova fase di debolezza vincolando l’azione riflessiva a due trigger: violazione di 1.1350 eur usd (verificatasi) e successivamente 1.1250/40. Quest’ultimo livello costituiva l’ultima significativa barriera per riqualificare la tendenza dominante secondo lo sviluppo anticipato già lo scorso lunedì (vedi grafico eur usd). Nel sostenere tale ipotesi avevamo allertato l’attenzione dei nostri lettori indicando che al test di 1.1250 Trump avrebbe lanciato un tweet per protestare sull’eccessiva forza del dollaro. Ieri nel pomeriggio, puntualmente al test di 1.1265 Trump ha lanciato il tweet di cui sopra riportiamo i contenuti.
Le proteste di D Trump vanno tenute in debita considerazione.
Il mercato successivamente alle sue dichiarazioni è ritornato a vendere euro sul dollaro senza riuscire in effetti a violare area 1,1250.
E qui si apre il punto su cui dovremo lavorare nel corso dell’estate: la Casa Bianca ritornerà presto a denunciare gli squilibri commerciali e manipolazioni sul cambio dell’Unione Europea. L’una o l’altra o tutte due insieme.
Nella sostanza e questi saranno i temi che approfondiremo nel nostro report mensile WB Perspectives; si apre una fase in cui l’Amministrazione cercherà un confronto politico verso l’Unione Europea portando allo scoperto le criticità del modello di crescita dell’Eurozona tuttora export oriented.
La BCE lavorerà per implementare la linea già tracciata a Sintra dal presidente Draghi, anche dopo l’insediamento di Christine Lagarde, spingendo i tassi nominali e reali ancor più in basso e questo potrebbe acuire le tensioni transatlantiche.
Oro e bond beneficeranno di tale azione come pure le borse, anche sebbene si dovrà tenere debito conto della loro esposizione a cambiamenti repentini di rotta. Ma questo aspetto dipenderà dal comportamento delle monete.
Infine aggiungiamo una nota sull’Italia e sulle quotazioni del BTP: ieri abbiamo avvicinato il target 1.50 con lo spread parzialmente sotto 200 punti base: esattamente come avevamo indicato lo scorso autunno in un momento difficile anticipando le linee previsionali dell’Outlook 2019!