FEDERAL RESERVE GDP 3° Q 5%
Questa mattina ho commentato su LE FONTI TV le decisioni della Fed e le ripercussioni sui mercati del nuovo confronto USA Cina sulle tariffe.
Di seguito riporto i punti su cui ho concentrato l’intervista. La prossima settimana sarò ospite della Redazione Giornalistica di RAI 1 alle 17,45 (da lun a ven) per commentare le chiusre europee e le notizie più significative.
I responsabili della Fed hanno discusso l’appiattimento della curva dei rendimenti
** La maggior parte dei responsabili delle politiche della Fed ha dichiarato che i rischi della politica commerciale si sono intensificati
** Per un numero non ancora maggioritario dei membri del Board del FOMC potrebbe essere appropriato modificare parte della dichiarazione di policy che fa riferimento alla politica accomodante.
** Molti responsabili delle politiche hanno affermato che graduali aumenti potrebbero portare ad un tasso di fondi al di sopra del livello neutrale il prossimo anno.
Il FOMC ha lasciato invariati i tassi … Tuttavia, la dichiarazione ottimista rilasciata a margine del comitato è coerente con un rialzo a settembre, considerati i solidi dati sulla crescita degli Stati Uniti e condizioni finanziarie stabili a fronte dell’incremento dell’incertezza commerciale.
Mentre le preoccupazioni tariffarie sembrano essere in aumento tra i funzionari della Fed, la maggior parte sembra credere che queste preoccupazioni non abbiano ancora influenzato la crescita o abbiano modificato materialmente le prospettive economiche.
Il mercato sconta una probabilità sopra il 90% che a settembre vi sia un rialzo di 25 bped un successivo a dicembre.
Al momento rimangono attive, secondo l’analisi delle dichiarazioni rilasciate dai membri del FOMC, per il 2019 attese per ulteriori tre rialzi dei tassi d’interesse.
Il GDPNOW, modello di stima definito sulla base di un algoritmo dinamico dalla FED di Atlanta, mette in evidenza una proiezione di crescita per il trimestre in corso prossima al 5%. Il consensus degli economisti stima in vece una crescita poco superiore al 3%.
Tale visione giustifica le aspettative ottimistiche del Board sul futuro prossimo dell’economia USA.
Il mercato dei cambi ha reagito con un marginale apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro. I valori si sono posizionati in direzione della parte bassa del range che abbiamo stimato per il periodo: 1.1750-1.1575. Flessioni sotto 1.16 potrebbero anticipare cadute più significative verso i minimi degli ultimi mesi, area 1.15 dove abbiamo fissato il trigger point di break out per la ripresa del movimento riflessivo dell’eur usd.
Oggi attendiamo l’esito del meeting della Bank of England. Stimiamo un rialzo dei tassi nell’ordine di 25 bp. L’eur gbp tenderà a scivolare nuovamente verso l’area .8830/88. Tuttavia il valore su cui concentrare in modo più significativo l’attenzione riguarda il cambio del cable gbp usd. La sterlina ha assolutamente bisogno di guadagnare terreno oltre quota 1.32 per stabilire un nuovo rapporto di forza con il dollaro e conseguentemente con le altre monete.
Di seguito riportiamo i Market Mover elaborati dall’agenzia Reuters.
TASSI FED – In perfetta armonia con le attese di mercato e operatori, Federal Reserve ha confermato ieri sera i tassi di riferimento Usa sull’attuale obiettivo di 1,75/2%. Il comunicato che accompagna la decisione di politica monetaria parla di un’inflazione intorno all’obiettivo di 2%, di un mercato del lavoro in buone condizioni di salute e di una “solida” crescita economica. Si conferma dunque la prospettiva di una nuova stretta da un quarto di punto — la terza quest’anno — in occasione del Fomc di settembre, seguita poi da un quarto rialzo dei tassi entro fine 2018. Secondo il termometro FedWatch, la chance di un rialzo dei tassi in settembre è data al 91%, quella di dicembre al 72%. BANCA D’INGHILTERRA – Atteso invece un rialzo dei tassi da parte di Banca d’Inghilterra, che conclude oggi la riunione di politica monetaria. L’ultimo sondaggio Reuters, condotto a luglio, indica un incremento di 25 punti base a 0,75%, sullo sfondo di un mercato marginalmente più fiducioso che Londra riesca a raggiungere un accordo di libero scambio con l’Ue. Altri interventi sui tassi sono previsti dopo il completamento della Brexit, ovvero non prima del 2020. Al momento solo una minoranza degli economisti ipotizza un periodo di recessione nei prossimi anni, ma da inizio 2018 l’economia ha registrato un rapido rallentamento. D’altra parte l’inflazione è stimata sia quest’anno sia il prossimo sopra l’obiettivo del 2% della banca centrale. MERCATO PRIMARIO – Arriva a quasi 12 miliardi di euro complessivi l’offerta a medio lungo sul mercato primario della zona euro. La Francia propone fino a 6,5 miliardi di Oat sulle scadenze aprile 2029, maggio 2031 e maggio 2036; la Spagna mette sul piatto fino a 4,5 miliardi di titoli nominali a 3, 5 e 10 anni più l’indicizzato lungo novembre 2030 per una cifra fino a 750 milioni. BTP – Si riparte stamane da un tasso decennale di 2,80% e da uno spread di 231 punti base dopo la chiusura negativa di ieri. In un mercato dagli scambi leggeri si è fatto sentire il fattore offerta (le aste francesi e spagnole sono state anticipate ieri dal collocamento di 2,373 miliardi di Bund decennali), anche se la contemporanea flessione della carta tedesca ha impedito l’allargamento dell’Italia. Il mercato ha chiuso sui minimi intraday ma lo spread Btp/Bund si è mantenuto pressoché stabile durante il pomeriggio, in area 230 pb. FOREX – Dollaro sulle posizioni dopo la scontata decisione Federal Reserve di non intervenire sui tassi, che verranno molto probabilmente corretti al rialzo con il Fomc di settembre. La risalita dei rendimenti sulla curva dei governativi giapponesi, in particolare sul tratto decennale, aiuta lo yen ad allontanarsi dai minimi sul biglietto verde. Più debole la sterlina, su cui prevalgono leggere prese di beneficio a non molte ore dal verdetto sui tassi da parte di Bank of England. Intorno alle 7,30 euro/dollaro 1,1646/52 da 1,1658 della chiusura Usa di ieri sera, dollaro/yen 111,57/60 da 111,71 ed euro/yen 130,00/03 da 130,25. GREGGIO – Derivati sul greggio in fase di consolidamento sul finale degli scambi asiatici, con quotazioni in rialzo di circa mezzo punto percentuale dopo la marcata correzione delle ultime due sedute. Alle 7,30 il futures Brent guadagna 40 cent a 72,79 dollari il barile, il Nymex 30 centesimi a 67,96 dollari. TREASURIES – Prezzi in modesto rialzo sul secondario Usa, con il tasso del decennale che gravita stabilmente in area 3%, sui record da metà giugno. Il benchmark maggio 2028 guadagna 4/32 al rendimento di 2,988%. DATI MACROECONOMICI ZONA EURO Prezzi produzione giugno (11,00) – attesa 0,3% mese, 3,5% anno. USA Nuove richieste sussidi disoccupazione (14,30) – attesa 220.000. Indice Ism New York luglio (15,45). Revisione beni durevoli, ordini industria giugno (16,00) – attesa 0,7% mese per ordini industria. TITOLI DI STATO EUROPA Francia, Tesoro offre 5,5-6,5 miliardi euro Oat 25/4/2029 cedola 5,50%, 25/5/2031 1,50% e 25/5/2036 1,25%. Spagna, Tesoro offre 3,5-4,5 miliardi titoli Stato 31/1/2021 0,05%, 30/7/2023 0,35% e 30/7/2028 1,40%; 250-750 milioni indicizzati inflazione zona euro 30/11/2030. BANCHE CENTRALI EUROPA Gran Bretagna, Banca d’Inghilterra annuncia decisione tassi e pubblica verbali riunione, rapporto su inflazione (13,00). APPUNTAMENTI ITALIA Roma, atteso via libera decreto Dignità alla Camera, passa in Senato. Roma, a Commissione Trasporti della Camera audizione Toninelli sulle linee programmatiche del dicastero (14,00). Roma, a commissioni Industria e Ambiente del Senato audizione informale Commissionari straordinari Ilva (20,00). Roma, Cda 1° semestre Cdp. |