L’ORA DELLA VERITÀ
Le ultime divergenti versioni sul Decreto Fiscale hanno offerto ulteriore leva all’azione speculativa contro i BTP. Lo spread ha raggiunto quella che noi riteniamo possa essere una linea di guardia da non oltrepassare, ovvero quota 330. La ragione è tecnica. Il break up di quota 330 spinge il differenziale oltre il cono d’ombra che aveva guidato il precedente ciclo di conversione avviato dopo il 2012 ovvero dopo le dichiarazioni del Whatever it takes di Draghi. Noi vogliamo rimanere realisticamente positivi e pensare che per il momento la soglia 330 non verrà infranta, in quanto la violazione comporterebbe un aggravamento della situazione tecnica tale da pregiudicare i termini del deficit programmato. Lo spread entrerebbe in una condizione di maggior criticità con difficili ritorni nel breve medio termine senza aiuti esterni (BCE).
La situazione di cui sopra si interseca con una situazione poco brillante sui mercati. Si aggiungono tasselli al puzzle negativo che si sta delineando. Il quadro tecnico sta assumendo rilievi negativi anche sul mercato USA. Lo Standard & Poor 500 sta proiettando le negoziazioni verso i minimi di febbraio. In tal modo anche l’unico mercato azionario che era riuscito a performare positivamente da inizio anno rischia di implodere. Il percorso sarà articolato ma bisogna cominciare a prepararsi anche in questo caso a proteggere esposizioni residue. Lo abbiamo scritto nell’Outlook in pubblicazione nel fine settimana.
L’euro subisce nuovamente l’iniziativa del dollaro. Stiamo per violare quota 1,14 per andare a collaudare nuovamente 1.13. Su ognuno di questi livelli assisteremo a reazioni più accese a quota 1.13. Tuttavia è nostra convinzione che presto o tardi si scenda sotto tale livello grazie ad un inevitabile scontro diplomatico/politico che si sta acuendo in Europa. Anche di questo parliamo approfonditamente in WB Perspectives mettendo al centro del dibattito non più soltanto il casus belli del DEF italiano, ma più compitamente il vero nodo della questione di cui scriviamo da molti mesi: TARGET2.
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LETTERA UE A ITALIA – In una lettera recapitata ieri al governo italiano con richiesta di risposta entro il 22 ottobre, la Commissione Ue elenca le gravi manchevolezze della manovra. Il deficit strutturale aumenta di 0,8 punti percentuali a 1,7% con una deviazione significativa dalla richiesta di un miglioramento di 0,6 punti percentuali. Rispetto alla richiesta di aggiustamento l’Italia prevede una politica espansionistica per quasi un punto percentuale: la deviazione che ne scaturisce è di circa 1,5 punti percentuali e senza precedenti nella storia del Patto di Stabilità e Crescita. La bozza della manovra non contiene inoltre rassicurazioni sulla riduzione del rapporto debito/pil.
In seguito all’incontro con Moscovici, Tria ha parlato tuttavia di “un dialogo costruttivo”, mirato a far conoscere meglio all’Ue le riforme strutturali contenute nella Legge di Bilancio 2019 nella speranza di poter avvicinare le posizioni. Da parte sua Moscovici, pur evidenziando che l’invio della lettera non implica già una decisione da parte della Commissione, ha sottolineato che aumentare la spesa pubblica con un deficit a 2,4% resta fonte di preoccupazione per la Commissione e molti stati membri. Il commissario ha sottolineato anche che la questione riguarda non tanto il deficit nominale quanto il deficit strutturale e che il disaccordo andrà comunque gestito “con intelligenza e sangue freddo”.
DIVERGENTI VERSIONI SU DECRETO FISCALE – In seno al governo emerge una forte discrepanza di vedute in merito al decreto fiscale, con Salvini che precisa che non verrà modificato. Una risposta alle polemiche innescate mercoledì da Di Maio, che ha denunciato una presunta manomissione del testo del dl fiscale concordato da Lega e Movimento 5 Stelle. Conte, a Bruxelles per il Consiglio europeo, ha fatto sapere ieri di aver “bloccato l’invio ufficiale del testo al Quirinale”, di voler “rivedere personalmente il testo articolo per articolo” e che domani in Cdm verranno chiariti eventuali dubbi politici sul decreto prima della deliberazione definitiva. Una fonte di Palazzo Chigi ha smentito ieri sera minacce di dimissioni da parte di Conte.
SALVINI SU STAMPA – In un’intervista a ‘la Stampa’ e in un colloquio riportato da ‘Il Messaggero’ Salvini assicura che non si profila alcuna rottura con il M5S e si dice certo che lo spread scenderà. “Governeremo insieme fino al 2023” dice al quotidiano torinese, in cui il disconoscimento del decreto da parte di Di Maio viene attribuito da Salvini a “un enorme equivoco”, che però fa il gioco di quanti in Europa non vedono l’ora di attaccare il governo. Anche sul ‘Messaggero’ il vicepremier leghista nega l’esistenza di alcuna crisi di governo e sottolinea che il decreto resta così: “Il testo per me è quello concordato, deciso e firmato. Non possiamo fare giochetti e dare spettacolo davanti alla Ue che vuole sbranarci”.
Il fatto che il Def non piaccia a nessuno è, per Salvini, “la dimostrazione che siamo nel giusto” come dice su ‘la Stampa’. A stemperare ulteriormente la percezione di un conflitto con i pentastellati, la dichiarazione: “in questi quattro mesi di governo insieme sono stati affidabili e coerenti”.
GIORGETTI SU ‘REPUBBLICA’ – Meno mediato Giorgetti, che in riferimento alle allusioni dei grillini a un’alterazione del testo da inviare al Quirinale che allarga le maglie del condono, parla di “dichiarazioni così scomposte”. “Se si continua ad attaccare così chi prova a tenere in piedi la baracca, il governo non andrà troppo lontano”, dice. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio non apprezza che prima di parlare in Tv, Di Maio non abbia pensato di comunicare con gli alleati e con Conte. “Credo che se non si danno una regolata, loro si andranno a schiantare presto. Ma da soli”.
BTP – Il secondario italiano ha chiuso la seduta di ieri nel segno di una marcata debolezza, appesantito anche dall’emissione via sindacato di cinque Btp a medio-lungo nel quadro del concambio in cui il Tesoro ha assegnato 3,802 miliardi complessivi su cinque Btp nominali, con scadenze comprese tra il 2025 e il 2048, ritirando la cifra di 3,8 miliardi del Btp Italia aprile 2020. Lo spread in seduta si è spinto fino a 326 punti base eguagliando i massimi dallo scorso maggio e portandosi a un solo punto base dai massimi dall’aprile 2013, mentre il tasso del decennale di riferimento si è spinto fino a 3,68%, nuovi massimi da metà febbraio 2014. In chiusura il differenziale di rendimento segnava i 325 punti base e il decennale rendeva 3,67%.
DRAGHI SU REGOLE E PATTO STABILITÀ – Secondo quanto riferito da una fonte Draghi, parlando ieri ai leader europei nel corso di un incontro a Bruxelles, ha detto che le regole sui bilanci Ue e il patto di stabilità e di crescita devono essere rispettati nell’interesse di tutti e che non c’è alcuna prova che mettere in dubbio le regole Ue sui limiti ai bilanci porti a prosperità, mentre è chiaro che questo tipo di azioni ha un prezzo per tutti nell’area monetaria comune. Chiaro il riferimento implicito del presidente della Bce ai progetti del governo italiano di aumentare il debito al fine di finanziare le promesse elettorali di un incremento della spesa.
ACQUISTO BTP DA INVESTITORI ESTERI – In arrivo da Bankitalia la bilancia dei pagamenti relativa ad agosto. A luglio il dato aveva indicato una tregua dal forte deflusso dal mercato dei Btp segnato a maggio e giugno legato alla nascita del nuovo governo. Gli acquisti netti da parte degli investitori esteri in titoli di Stato erano risultati pari a 8,7 miliardi di euro, dopo le vendite nette per 32,9 miliardi di euro segnate a giugno. Diffuso il 5 ottobre e relativo a settembre, l’indicatore che monitora il debito Target2 dell’Italia è calato dal massimo storico visto ad agosto, con le passività del paese sul sistema di pagamento dell’Eurosistema che ammontavano il mese scorso a 489,164 miliardi di euro dai 492,527 record di agosto.
CINA – La produzione industriale cinese in settembre ha visto un rialzo del 5,8% su anno, attestandosi al di sotto delle attese per un rialzo del 6,0% e rallentando dal 6,1% di agosto. A livello congiunturale, la produzione industriale è cresciuta dello 0,5%. Le vendite al dettaglio sempre in settembre hanno invece superato le stime registrando una crescita tendenziale del 9,2% contro previsioni per un 9,0%, e un rialzo congiunturale dello 0,8%. La crescita del Pil nel terzo trimestre è risultata pari al 6,5% su anno, appena al di sotto del previsto 6,6%. Su trimestre la crescita è stata in linea alle attese, all’1,6%.
GIAPPONE – I prezzi al consumo nazionali giapponesi in settembre hanno registrato a livello ‘core’ un rialzo dell’1,0%, in linea alle attese. Il dato generale è risultato pari a 1,2%.
FOREX – La questione dei conti italiani pesa sulla moneta unica che si muove vicino ai minimi di una settimana. L’indice del dollaro contro un paniere di valute attorno alle 8 scambia a 95,925 col rialzo di circa lo 0,03%. Alla stessa ora la moneta unica vale 1,1464/65 dollari da una chiusura di ieri a 1,1452; e 128,89/91 yen da 128,49. Il dollaro/yen tratta invece a 112,44/47 da 112,18.
GREGGIO – Prezzi in rialzo per il greggio, nel contesto però di un calo settimanale. A stimolare il petrolio, i segnali di un rialzo della domanda cinese, il secondo importatore mondiale, malgrado la guerra commerciale Cina-Usa stia comunque limitando la generale attività economica. Attorno alle 8 italiane il futures Brent scambia a 79,62 dollari al barile, con un rialzo di 33 centesimi, i future sul Nymex avanzano invece di 26 centesimi a 68,91 dollari.
TREASURIES – I rendimenti dei titoli del Tesoro Usa sono scivolati ieri, sull’appetito di beni rifugio alimentato anche da ulteriori cali a Wall Street. Il decennale di riferimento Usa in chiusura rendeva 3,175%. Poco dopo le 8 italiane rende 3,183%, con un calo di 2/32 in termini di prezzo.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Istat, produzione nelle costruzioni agosto (10,00).
ZONA EURO
Partite correnti agosto (10,00).
USA
Vendite immobiliari in corso settembre (16,00) – attesa 5,3 milioni; -0,7%.
BANCHE CENTRALI
ITALIA
Banca d’Italia pubblica “Bilancia dei pagamenti dell’Italia” di agosto, bollettino economico.
EUROPA
Gran Bretagna, intervento governatore Banca d’Inghilterra Carney a Economic club di New York (17,30).
USA
New York, presidente Fed Dallas Kaplan interviene a convegno Manhattan Institute “Dieci anni dopo la crisi: lo stato della politica monetaria e di bilancio” (18,45).
Macon, presidente Fed Atlanta Bostic partecipa a dibattito su scenario economico (18,00).
GIAPPONE
Giappone, intervento governatore Banca Giappone Kuroda a Tokyo (8,30).
APPUNTAMENTI
ITALIA
Roma, conferenza stampa Moscovici (15,15).
Milano, convegno “Aspettando Brexit: questioni aperte nel mercato interno e nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia” con DG Abi Sabatini (14,40).
Capri, Confindustria inizia 33° convegno “Uniti, l’Europa che siamo”; termina il 20 ottobre. Tra i partecipanti AD Invitalia Arcuri, Cottarelli, presidente Banca Mediolanum Ennio Doris, vicepresidente Ferrarelle Pontecorvo Ricciardi, Ricci di Eni, AD Salini Impregilo Pietro Salini; atteso Tria (14,30).
Cernobbio, Coldiretti-The European House Ambrosetti, inizia XVII forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione (dalle 9,00); termina il 20 ottobre. Tra i partecipanti Commissario Ue Salute Andriukaitis, presidente Terna Bastioli, ministro Giustizia Bonafede, ministro Agricoltura Centinaio, presidente Regione Campania De Luca, presidente Censis G. De Rita, presidente Regione Lombardia Fontana, Ceo Crédit Agricole Maioli, Giulio Tremonti, AD B.F. Vecchioni, Toti, presidente regione Lazio Zingaretti.
EUROPA
Bruxelles, vertice Asia-Europa, partecipa Conte.
Belgio, Moody’s si pronuncia su rating sovrano.
Cipro, Fitch si pronuncia su rating sovrano.
Finlandia, Moody’s si pronuncia su rating sovrano.
Slovenia, DBRS si pronuncia su rating sovrano.