Skip to content

COSA DICONO LE MINUTE DELLE BANCHE CENTRALI

Dopo le indicazioni giunte dalle minute Fed, occhi stamani sulla Bce che rende noti i verbali dell’ultimo board di giugno – particolarmente monitorati dal mercato in cerca di indizi sui tempi di un eventuale tapering – oltre ai risultati di una strategy review durata 18 mesi e che potrebbe vedere la ridefinizione dell’attuale target di inflazione.

Un quadro composito e’, intanto, quello delineato nella serata di ieri dal resoconto del Fomc del 15-16 giugno, dal quale emerge che la ripresa Usa ha ancora bisogno di consolidarsi – soprattutto sul fronte del lavoro – ma che la banca centrale non si farà scrupolo ad agire in senso restrittivo qualora un surriscaldamento eccessivo dei prezzi o altri rischi si materializzassero. Diversi membri del board hanno sottolineato – senza dare tempistiche precise – come una riduzione del programma di acquisto di asset potrebbe essere applicata “prima del previsto”, mentre altri hanno ribadito la necessita’ di un approccio maggiormente “paziente”, stanti le persistenti incertezze legate alla pandemia.
Recentissimo è il monito del Fondo monetario riguardo ad una crescita troppo impetuosa dell’inflazione, soprattutto nel caso di un ulteriore stimolo fiscale voluto dalla Casa Bianca che potrebbe rendere necessari aggiustamenti in senso restrittivo anche sul fronte monetario prima di quanto atteso.
Tornando da questa parte dell’oceano, dove prezzi ed economia stanno crescendo a ritmi meno costanti e sostenuti – come confermato da recenti dati macro tedeschi che hanno registrato un’inattesa flessione di ordini e produzione industriale a maggio e un marcato calo del sentiment degli investitori a luglio – gli analisti si aspettano toni ancora fondamentalmente dovish dalle minute di Francoforte che saranno rese note alle 13,30 italiane.

STRATEGY REVIEW BCE – Poco prima, alle 13, la banca centrale, nella prima review dal 2003 – considerata da Christine Lagarde, che parlerà alle 14,30, come una delle priorità’ della sua presidenza – presenterà la sua nuova strategia che potrebbe rappresentare una grossa trasformazione per un’istituzione ancora relativamente giovane. In una mossa già più volte segnalata dai policymaker, la Bce fisserà probabilmente il suo obiettivo di inflazione al 2%, abbandonando l’attuale dicitura “sotto ma vicino al 2%”, che ha creato l’impressione che Francoforte si preoccupasse più della crescita dei prezzi al di sopra dell’obiettivo che al di sotto. Un riferimento esplicito a tollerare un aumento dell’inflazione potrebbe essere letto dagli investitori come un impegno a mantenere una politica ultra-easy per un periodo ancora più lungo, oltre a rappresentare un rassicurazione che il 2% non è un tetto, come ora invece viene percepito.

STIME UE – Una ripresa che si mostra ancora a fasi alterne nel blocco non ha indotto al pessimismo la Commissione europea che ha rivisto al rialzo ieri le stime di crescita della Eurozona per quest’anno e il prossimo, pur mettendo in guardia dai rischi rappresentati dalle nuove varianti del coronavirus, da contenere per evitare nuove restrizioni, ritenute, comunque, al momento improbabili. Per quanto riguarda l’Italia, Bruxelles ha alzato le previsioni di incremento del Pil per quest’anno al 5% dal precedente 4,2% ma ha tagliato quelle per il 2022 a +4,2% da +4,4%.