In ordine all’impostazione globale delle linee di politica monetaria nel mondo, ieri la Peolple Bank of China ha abbassato il suo nuovo benchmark Loan Prime Rate nel tentativo di ridurre i costi di finanziamento non soltanto per le aziende prime con rating meritevole, ma imponendo alle banche di applicare il nuovo LPR a tutte le aziende di fatto rende il credito meno oneroso anche per le PMI.
Martedì il People Bank of China ha fissato il tasso prime sui prestiti al 4,25% – 6 punti base al di sotto del livello precedente 4,31%, con l’obiettivo dichiarato di avvicinare progressivamente il tasso al passo con il suo strumento di prestito a medio termine che si attesta al 3,3%.
Gli indicatori di fiducia delle aziende appartenenti sia al settore manifatturiero che a quello dei servizi rimangono deboli e schiacciati su quota 50. Il dato complessivo si allinea allea recente rilevazione ancora regressiva del GDP.
Il cambio usd cny, sempre al centro della disputa commerciale e tecnologica tra Stati Uniti e Cina, rimane sopra quota 6.95 (7 livello psicologico) a conferma di un confronto tuttora aperto dove la People Bank of China continua a compensare con la debolezza della propria moneta le nuove imposizioni doganali minacciate dalla Casa Bianca come scritto in un nostro precedente post. La permanenza dei valori sopra la soglia psicologica di 7 yuan per dollaro rappresenta una chiave di lettura sulla prospettive dell’aspro confronto diplomatico tuttora in corso.
Il rischio, relativo alla permanenza dei valori sopra 6,95 usd cny, è dato dalla concreta possibilità che si proceda in futuro con altre svalutazioni sino a quota 7.40/7.50.
La decisione di allineare l’offerta di credito a tutte le aziende al LPR costituisce una misura di stimolo imposta dalla Banca Centrale a tutte le banche commerciali per guidare un processo di progressivo allentamento monetario.
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