MARKET MOVER 28 GIUGNO 2018
VIVIAMO TEMPI INTERESSANTI
Ieri ho incontrato molti imprenditori del Nord Est in un meeting dedicato all’Internazionalizzazione ospite di un’azienda, l’Arper, simbolo emergente dell’arredamento di design in Italia e nel mondo, che esporta il 90% dei suoi prodotti nelle geo mappe globali. Il tema per quanto affrontato da tempo ed apparentemente dibattuto in tutti i suoi aspetti, conserva il fascino della conquista per gli imprenditori. Soprattutto, dopo la conquista, pone le problematiche del consolidamento dei primi successi ottenuti per rimanere e penetrare ulteriormente i mercati guadagnati. La finanza, intesa come linfa vitale per sostenere i progetti d’impresa, costituisce uno degli strumenti che consentono di rafforzare il posizionamento strategico e tattico di ogni impresa-migrante. In questi termini la gestione del posizionamento competitivo ed il successo delle azioni commerciali passa anche attraverso la gestione ottimale delle strategie in cambi. In tal modo il rischio di cambio diventa anche opportunità dove il primo goal è rappresentato dalla preservazione della marginalità, il secondo dalla competitività.
Quando si parla di cambi non si può non parlare di euro e dollaro. Viviamo tempi interessanti perchè su questo fronte, peraltro sempre aperto, il confronto tra le due monete trova continui spunti su cui riflettere ed operare. L’agenda politica europea di questi giorni offre argomenti in abbondanza per analizzare le ricadute sul mercato valutario. Il vertice che si apre oggi a Bruxelles ha in agenda non solo la questione migranti, bensì anche quella che riguarda proposta di trasformazione dell’ESM, il Fondo Salva Stati, in un Fondo Monetario Europeo. Su questo punto il disaccordo è quasi totale. Non vi è un fronte unico. Anzi. Ogni tema porta con se istanze divergenti. Tra non molto si riesumerà la politica delle Divergenze Parallele, tanti sono i tavoli su cui interessi ed allenza si scontrano per ricomporsi su geometrie dinamiche.
L’eur usd, come abbiamo anticipato durante l’inverno, sta consolidando l’area tra 1.15 ed 1.20 (anche se non riesce ad avvicinare la parte alta del range) aprendo l’ipotesi concreta per la formazione di un set up che spinga l’euro verso una nuova fase riflessiva intensa e combattuta. La violazione di 1,15 aprirebbe la porta a questa fase introducendo le negoziazione all’interno di una finestra che strumentale ad un ritorno dei corsi verso i minimi dello scorso anno.
La rinnovata debolezza dell’euro non va letta come anticamera della sua reversibilità tout court, bensì come prologo ad una potenziale revisione dell’architettura del paradigma monetario.
Ovviamente la questione è politica. Sarà la politica a chiarire il futuro dell’euro, soprattutto dopo che il Signor Whatever It Takes ha dichiarato di ritirare dal mercato la sua strategia safe haven demilitarizzando le aggressioni verso le componenti più deboli presenti nell’Eurozona. Da fine anno i territori rischiano di ritornare liberi e potenziali campi di battaglia per tutti i gruppi senza bandiera. In attesa di un ritiro completo delle forze di interposizione, il Reverso Context, la politica dovrà trovare un percorso verso cui indicizzare le singole visioni sul futuro complessivo del mercato integrato europeo. La configurazione della moneta costituisce in questo senso la matrice su cui ridefinire un percorso unitario.
In attesa e molto più pragmaticamente vale la pena di considerare l’opportunità di diversificare asset in divise diverse, proteggere eventuali esposizioni debitorie in divise diverse e cogliere le possibili opportunità che un euro debole può offrire a chi guarda ed opera con interesse nei mercati globali. Attenzione quindi alla chiamata sotto 1,15 eur usd!
WB
REPUBBLICA SU LEGGE BILANCIO – ‘La Repubblica’ fa il punto sullo stato della manovra, ricordando che da alcuni giorni è partita una trattativa riservata con Bruxelles con l’obiettivo di rimandare il pareggio di bilancio al 2021 e quello di farsi accordare una quota di flessibilità per il 2019 nel rapporto deficit-Pil. Escluso al momento il reddito di cittadinanza e limitata a pochissimi la flat-tax. Venerdì scorso in Lussemburgo Tria aveva detto che nel 2018 saranno possibili solo riforme senza costi, in particolare per sostenere gli investimenti pubblici, escludendo anche interventi in corso d’anno sul reddito di cittadinanza . L’idea di partenza sarebbe quella di concordare con l’Ue una ‘flessibilità’ che conceda una spesa supplementare tra lo 0,3 e lo 0,5% (il deficit salirebbe all’1,2-1,4%) e rinviare di un anno il traguardo del pareggio di bilancio. “Anche perché, in caso contrario, nel 2020 il nostro Paese dovrebbe raggiungere una meta ancora più ardua: quella dello 0,2% nel rapporto deficit-Pil”, si legge sul quotidiano. “Nel quadro tracciato, la legge di Stabilità si dovrebbe attestare intorno ad un importo di 18 miliardi. Più dei due terzi, ossia 12,5 miliardi, saranno impegnati per disinnescare le clausole di salvaguardia dell’Iva. Gli altri 5,5 per tutto il resto”.
SALTA DECRETO DIGNITA’ – Al cdm di ieri non è arrivato il decreto dignità. I quotidiani riportano che è stato lo stop di Tria a fermare l’iniziativa, sulla base della mancanza di fondi a finanziamento dell’operazione.
CONSIGLIO EUROPEO – Si apre oggi pomeriggio a Bruxelles il vertice dei capi di stato e di governo Ue, cui per l’Italia partecipa Giuseppe Conte. Punti salienti dell’ordine del giorno ufficiale i temi “migrazione, sicurezza e difesa, nonché economia e finanza”. Il riferimento è alla cosiddetta riforma dell’architettura della zona euro mirata a una maggiore integrazione. Intervenendo alla Camera e al Senato, Conte ha messo in chiaro che Roma è contraria a trasformare il fondo salva-Stati Esm in un Fondo monetario europeo che porti a “percorsi di ristrutturazione predefiniti”. In occasione del bilaterale di Meseberg del 18 giugno, Francia e Germania hanno suggerito che i finanziamenti Esm ai paesi in difficoltà siano concessi su base condizionale.
MIGRANTI – Quanto allo spinoso dossier migranti, tema chiaramente di primo piano, i leader Ue dovrebbero cercare di venire in aiuto di Angela Merkel, su cui incombe l’ultimatum dell’alleato bavarese Csu che proprio sulla questione profughi potrebbe far saltare la Grosse Koalition. Di ieri, intanto, una lettera di Mario Centeno a Donald Tusk, in cui il presidente dell’Eurogruppo chiede al collega del Consiglio Ue una stretta delle norme antiriciclaggio sulle banche dell’Unione entro fine anno dopo gli scandali che hanno coinvolto un istituto di credito lettone e uno maltese.
BAGNAI A REUTERS – In un’intervista a Reuters, il presidente della commissione Finanze del Senato Alberto Bagnai, leghista dalla reputazione di forte euroscettico, garantisce che il governo gialloverde non farà nulla per danneggiare la valuta unica europea e invita gli investitori a non temere l’agenda politica del nuovo esecutivo “a favore delle imprese e del mercato”. Secondo Bagnai, “dire che l’euro sia una buona idea è come dire che la terra è piatta, ma poi c’è la responsabilità politica” che il senatore si impegna a rispettare.
OFFERTA ITALIA – A disposizione degli investitori fino a 6,5 miliardi di euro di nuova carta tra Btp 5 e 10 anni, insieme al Ccteu settembra 2025. La nona tranche del cinque anni marzo 2023 cedola 0,95% è sul piatto per 1,5/2 miliardi, l’undicesima del decennale febbraio 2028 2% per 2/2,5 miliardi e la quinta del Ccteu settembre 2025 per 1,5/2 miliardi. L’importo relativamente “leggero” dell’offerta dovrebbe consentire un ritracciamanto dei tassi di assegnazione rispetti ai massimi pluriennali toccati a fine maggio. Pari rispettivamente e a 2,32% e 3%, i rendimenti dei benchmark marzo 2023 e febbraio 2028 hanno segnato nel collocamento precedente datato 30 maggio — al culmine della crisi di politica interna — il massimo da gennaio 2014 il cinque anni e maggio 2014 il decennale.
MERCATO – Finale di seduta in denaro per il secondario, che beneficia di un relativo ritorno della propensione al rischio. Ben assorbita l’asta Bot della mattinata, nel pomeriggio si è visto un ottimo interesse degli operatori specialisti per le riaperture dell’offerta di ieri su Ctz e Btp indicizzati. Lo spread tra decennali Btp e Bund sul tratto febbraio 2028 riparte da 251 punti base, il rendimento del dieci anni da 2,822%.
DATI ITALIA – Da Istat i numeri preliminari sull’inflazione di giugno, con la prospettiva di una discreta accelerazione del tasso annuo rispetto a maggio sia per l’indice Nic sia per l’armonizzato Ipca. Il consensus raccolto da Reuters indica una crescita di 1,3% del Nic e 1,4% dell’armonizzato — entrambi a 1% in maggio — e un incremento congiunturale pari in entrambi i casi a 0,2% dopo il +0,3% del mese scorso.
DATI GERMANIA – Anche dall’ufficio di statistica federale la prima stima sui prezzi al consumo di giugno: rispetto al 2,2% di maggio, l’idea è di un lieve rallentamento a 2,1% per il tasso tendenziale a livello sia di indice nazionale sia di armonizzato. Si tratterebbe comunque di valori ancora superiori all’obiettivo ufficiale Bce di ‘prossimo ma inferiore’ a 2%. L’indubbia ripartenza dell’inflazione è uno dei parametri che hanno consentito a Francoforte di annunciare la chiusura del programma degli acquisti Qe, che terminerà a fine anno.
DATI GIAPPONE – Le vendite al dettaglio giapponesi hanno visto in maggio un rialzo tendenziale dello 0,6%, più in basso di quanto previsto dalla mediana delle attese raccolte da Reuters che ipotizza una crescita annua di 0,9% dopo l’incremento di 1,5% (rivisto dal precedente 1,6%) mostrato in aprile.
TASSI NUOVA ZELANDA – Come previsto, è arrivata la conferma del costo denaro sull’attuale riferimento di 1,75% da parte della Reserve Bank of New Zealand, che tuttavia ha messo in guardia da un rallentamento della crescita e dalle possibili conseguenze delle tensioni commerciali. Toni ‘dovish’ che rassicurano il mercato che non ci sono all’orizzonte strette monetarie e che inducono alcuni analisti addirittura a ipotizzare un lieve ma possibile taglio del tassi.
FOREX – Il dollaro è stabile contro le principali controparti, dopo non essere riuscito ad ampliare il rialzo nella notte a fronte di segnali contrastanti da Washington su una proposta di restrizione degli investimenti cinesi, nel quadro dell’aspra questione commerciale Usa-Cina. L’indice del dollaro contro un paniere di sei valute appare in rialzo dello 0,12% a 95,378 . Attorno alle 7,30, l’euro vale 1,1551/54 dollari da 1,1551 dell’ultima chiusura; e 127,42/46 yen da 127,38. Il dollaro/yen si attesta invece a 110,29/32 da 110,25.
GREGGIO – Prezzi del greggio in calo dai massimi dei tre anni e mezzo, spinto al ribasso dall’alta produzione in Russia, Usa, Arabia Saudita, sebbene dall’altra parte tentino di controbilanciare impreviste interruzioni all’offerta e una forte domanda. Attorno alle 7,30 italiane, il future Brent scambia a 77,45 dollari al barile col ribasso di 17 centesimi, il Nymex vede un calo di 289 centesimi a 72,48 dollari.
TREASURIES – I timori della guerra commerciale mantengono forti i titoli del Tesoro Usa, con rendimenti che si sono spinti al minimo delle quattro settimane, anche dopo che Trump ha detto che non imporrà restrizioni sugli investimenti cinesi nelle aziende tecnologiche Usa. Attorno alla chiusura il decennale di riferimento vedeva un rialzo in termini di prezzo di 13/32 con un tasso a 2,833% e attorno alle 7,30 rende 2,837%.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Istat, deficit/Pil, reddito e risparmio famiglie e profitti società trim1 (10,00).
Istat, stima prezzi consumo giugno (11,00) – attesa indice Nic 0,2% mese, 1,3% anno; tasso armonizzato 0,2% mese, 1,4% anno.
GERMANIA
Indice Gfk fiducia consumatori luglio (8,00) – attesa 10,6.
Stima prezzi consumo giugno (14,00) – attesa 0,1% mese e 2,1% anno indice nazionale, 0,2% mese e 2,1% anno tasso armonizzato.
PORTOGALLO
Fiducia consumatori e imprese giugno (10,30).
SPAGNA
Prezzi consumo preliminari giugno (9,00) – attesa indice nazionale 2,2% anno, armonizzato 2,3% anno.
Vendite dettaglio maggio (9,00).
ZONA EURO
Indice economic sentiment giugno (11,00) – attesa 112.
USA
Pil finale, indice Pce ‘core’ e vendite finali trim1 (14,30) – attesa 2,2% Pil e vendite finali, 2,3% indice Pce ‘core’.
Nuove richieste sussidi disoccupazione settimanali (14,30) – attesa 220.000.
ASTE TITOLI DI STATO
ITALIA
Tesoro offre 5/6,5 miliardi Btp 5 e 10 anni, Ccteu. Nona tranche Btp 1 marzo 2023 cedola 0,95% offerta per 1,5/2 miliardi, undicesima riapertura Btp 1 febbraio 2028 2% per 2/2,5 miliardi, quinta tranche CctEu 15 settembre 2025 per 1,5/2 miliardi.
USA
Washington, Tesoro offre titoli Stato 7 anni.
BANCHE CENTRALI
ITALIA
Banca d’Italia pubblica debito estero trim1, indice ITA-coin ed Eurocoin di giugno.
EUROPA
Zona euro, riunione consiglio Bce a Francoforte; no decisione tassi; Bce pubblica bollettino economico (10,00).
USA
St. Louis, intervento presidente Fed St. Louis Bullard (16,45).
NUOVA ZELANDA
Wellington, banca centrale annuncia decisione tassi.
APPUNTAMENTI
ITALIA
Roma, assemblea ordinaria CDP su bilancio, rinnovo Cda e straordinaria modifica statuto; il 29 giugno in 2° conv.
EUROPA
Bruxelles, inizia riunione Consiglio europeo; dopo prima sessione conferenza stampa Tusk e Juncker (19,00); termina il 29 giugno.
Praga, seminario “Sviluppi economici regionali e globali e risposta Fmi” con direttore dipartimento europeo Thomsen