FEDERAL RESERVE MEETING NOVEMBRE
LA FEDERAL RESERVE ALZA I TASSI DI 75 PUNTI BASE.
Jerome Powell – “Il mercato del lavoro continua a essere sbilanciato, con la domanda che supera sostanzialmente l’offerta di lavoratori disponibili”
Questo rafforza l’idea che la Fed consideri sia l’occupazione che l’inflazione come una fonte di molte ragioni per continuare a inasprire.
Powell ha ribadito i commenti precedenti che “ad un certo punto” diventerà “appropriato rallentare il ritmo degli aumenti”.
Ma in particolare ha sottolineato che c’è “una significativa incertezza” attorno a quel punto finale…
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Nel commento alle decisioni della FED il Governatore introduce per la prima volta l’ipotesi che in futuro l’azione monetaria sia correlata all’andamento dei dati macro economici a partire dall’occupazione e dall’inflazione. L’euro subisce vendite sino a scendere sotto quota 0.98 contro dollaro. Il differenziale tassi rimane a favore della divisa americana mantenendo inalterati gli equilibri di appetibilità del dollaro in termini strategici.
L’oro, correlato negativamente al dollaro, rimane debole sotto quota 1680 usd/oz ed orientato a verificare nel breve area 1600/1590 usd. Il rapporto di correlazione inversa tra oro e dollaro tende quindi a confermare la forza della divisa americana in un contesto in cui la volatilità dei mercati rimane elevata.
Riteniamo che, sulla base delle dichiarazioni di Jerome Powell, in futuro quest’ultima tenderà ad aumentare in coincidenza con la pubblicazione di alcuni dati macro indicati dal Governatore come elementi sensitive su cui valutare lo scenario di riferimento.
Nel podcast riportiamo le nostre valutazioni sui temi toccati dal Governatore Powell in INSIDE CENTRAL BANK organizzato con la piattaforma AITI, l’Associazione Italiana dei Tesorieri d’Impresa.