Con la ripresa delle attività ritorna venerdì 15 settembre il TREASURY & FINANCE FORUM DAY organizzato da AITI. Il giorno precedente la BCE riunisce il Consiglio per decidere in merito alla linea da tenere sui tassi ed in generale sulla politica monetaria. Per l’occasione, abbiamo deciso di spostare il nostro consueto appuntamento per commentare gli effetti della decisione della BCE, INSIDE CENTRAL BANK, nello speech di apertura del TFFD, dopo i saluti del presidente di AITI, Nevio Boscariol. Pertanto chi lo desidera potrà partecipare all’evento iscrivendosi in via straordinaria direttamente al desk in ingresso la mattina dell’evento (PROGRAMMA TFFD).
Meeting BCE
Alla vigilia del Consiglio di giovedì 14, il mercato appare diviso tra quanti ritengono probabile che il Board decida per un ultimo rialzo dei tassi di 25 bp, rispetto a quanti ritengono che il Consiglio si asterrà dall’effettuare un ulteriore chiamata al rialzo. Ambedue gli schieramenti portano con se ragioni plausibili nel sostenere la propria opinione. Da un lato il tasso d’inflazione, nonostante i progressi maturati sul fronte della riduzione, rimane al di sopra degli obbiettivi attesi dalla Banca centrale; dall’altro il sempre più marcato rallentamento congiunturale imporrebbe uno stop ad ulteriori manovre restrittive per consentire alle imprese di allentare le tensioni generate dall’attuale linea di policy.
Analizzando i dati che sono emersi durante l’estate, appare, dal nostro punto di vista, più che logico ritenere necessario un cambiamento di impostazione. Sia i dati economici che anticipano l’andamento del ciclo (leading indicator), che quelli che ne rilevano l’effettivo andamento (lagging indicator), concordano in un marcato rallentamento della dinamica di crescita in Europa. La scorsa settimana avevamo inviato un alert con la decisione della Banca centrale della Polonia del taglio dei tassi ufficiali di 0,75% portandoli dal 6,75 al 6% nonostante l’inflazione, pur in contrazione, rimanga al di sopra degli obbiettivi al 10% (per iscriversi ai nostri alert WBFLASH). Evidentemente i PMI pubblicati per l’industria manifatturiera polacca ad agosto hanno allertato la Banca centrale causato da un drastico crollo dell’outlook.
PMI in contrazione
Pure in Eurozona i PMI manifatturiero e servizi sono ampiamente scesi durante l’estate. In Germania il livello del PMI Manufacturing è regredito ai livelli rilevati nel periodo di blocco imposto dall’emergenza Covid nella primavera 2020!
Il rallentamento della crescita sta contaminando tutte le economie avanzate, fatta eccezione per il Giappone e per le aree emergenti India e Russia.
Anche nella Cina Continentale stanno emergendo segnali di rallentamento nonostante l’assenza di inflazione e gli interventi di stimolo prodotti dalla PBoC. L’indicatore PMI oscilla sulla linea spartiacque a quota 50, tuttavia l’indice manifatturiero quota già sotto 50 segnalando una fase di stagnazione/rallentamento.
L’indice JPMorgan Global PMI Composite Output, calcolato da S&P Global su un campione di 27.000 imprese, ad agosto scende a 50,6 rispetto a 51,6 di luglio. Il tasso di espansione flette per il terzo mese consecutivo. Ha raggiunto il livello più basso da quando l’economia globale è tornata a crescere a febbraio. La lettura attuale è sostanzialmente coerente con una crescita trimestrale annualizzata del PIL globale di poco inferiore all’1%, ovvero ad una velocità al di sotto della media di lungo periodo pari al 2,9%.
La tenuta sopra quota 50 è principalmente imputabile al contributo, pur marginale, dato dal comparto dei servizi su scala globale. I nuovi ordinativi di beni hanno subito la serie di cali più lunga mai registrata, eguagliata solo dalla crisi finanziaria globale, alimentando il continuo deterioramento della produzione. La riduzione delle scorte e la debolezza del commercio globale sono risultati i fattori chiave che hanno determinato la recente contrazione. Tuttavia i segnali di potenziale picco raggiunto dalla tendenza di riduzione delle scorte a livello globale potrebbero mitigare nel prossimo futuro la debolezza della domanda.
AITI TFFD: Rischi Finanziari: Preview 2024 Wlademir Biasia – Partner WB Advisors
Wlademir Biasia nel suo intervento al TFFD di Aiti oltre a declinare le decisione della BCE al contesto dei mercati con effetto su tassi ed FX, farà una Preview sullo scenario 2024.
L’evoluzione congiunturale risulta sempre più dipendente dalla volatilità degli eventi geopolitici e geo economici. I recenti summit, Brics in Sudafrica e G20 in India, stanno disegnando nuove linee di frattura e possibili accordi da comporre: ci si interroga se i desideri rimaranno sogni o programmi in lista d’attesa.
FX: aspettando la BCE con uno sguardo già indirizzato sulla FED
Il mercato dei cambi si sta lentamente posizionando in attesa di conoscere le decisioni che Christine Lagarde comunicherà ai mercati. Ci aspettiamo un lento rimbalzo del cambio eur usd verso l’area 1,0775/1,0825. si tratta di un livello più “semplice” da gestire per i book traders. qualora il Consiglio deliberasse l’aumento dei tassi, l’euro potrebbe reagire con un temporaneo recupero sul dollaro. Qualora invece non effettuasse alcuna stretta il punto consentirebbe speculativamente di vendere euro con livelli di stop loss piuttosto vicini.
In ogni caso ci pare di poter confermare la linea indicata nell’INSIDE CENTRAL BANK di giugno e luglio dove tracciavamo per l’eur usd un percorso riflessivo da consolidare durante l’estate. Si tratta della linea che abbiamo seguito nell’avviare agli inizi di settembre il lavoro di programmazione dei Budget e dei relativi piani di FX Risk Management per i nostri Clienti per il 2024
TASSI: i mercati stanno anticipando la BCE?
Anche il Money Market sta preparando il terreno alle decisioni di giovedì. L’IRS a 2 anni ha perso momentum durante l’estate. Dalla seconda settimana di luglio i rendimenti pur scendendo in modo frazionale stanno allentando la presa. Il nostro modello continua a mettere in evidenzia una distribuzione favorevole ad un ulteriore allentamento della tensione. Venerdì al TFFD indicheremo ai Tesorieri ed ai CFO la nostra lettura in termini di Outlook in preview sul 2024.