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PER LA BCE L’APPREZZAMENTO DELL’EURO HA IMPATTI SULL’INFLAZIONE

RISKOO MONITOR

MARKET MOVER

 

La BCE non ha cambiato la sua politica monetaria nella riunione di ieri, tuttavia, ci sono state tre questioni di grande interesse per i mercati finanziari, che il presidente della BCE Christine Lagarde ha affrontato durante la conferenza stampa: le ultime proiezioni dello staff, la possibile risposta della BCE alla politica della Fed che si è spostata verso obiettivi di inflazione media e, naturalmente, la reazione della banca centrale all’euro più forte.

I passaggi della conferenza stampa

  • Per quanto riguarda il nuovo ciclo di proiezioni macroeconomiche, l’Ufficio Studi della BCE ha rivisto al rialzo le proiezioni di crescita del PIL per il 2020 al -8,0% e ha mantenuto le proiezioni per il 2021 e il 2022 sostanzialmente invariate rispettivamente al 5% e al 3,2%.
    La BCE crede ancora in un rimbalzo significativo dell’economia della zona euro, ma al tempo stesso sottolinea l’elevato livello di incertezza.
  • Per quanto riguarda l’inflazione, il Consiglio ha preso in esame i dati recenti di agosto in cui si sono rilevati valori inferiori alle attese pari a -0,2% rispetto allo 0,7% del mese di luglio.
    Nonostante ciò le proiezioni per il 2020 sono rimaste invariate allo 0,3%, mentre quelle per il 2021 sono state riviste al rialzo all’1,0% e anche le proiezioni per il 2022 sono rimaste invariate all’1,3%. È interessante notare, tuttavia, che Lagarde ha sottolineato che le proiezioni per il 2022 mascherano una revisione al rialzo dell’inflazione di fondo.
  • Tuttavia il passaggio chiave della conferenza stampa di ieri è stata la straordinaria ammissione da parte di Lagarde che il tasso di cambio dell’euro è stato oggetto di forti discussioni all’interno del Consiglio. La BCE continuerà a valutare attentamente lo sviluppo della situazione nelle prossime settimane. Inoltre, Lagarde ha affermato  che nella discussione era emersa la consapevolezza che il rafforzamento dell’euro ha avuto un ruolo deterrente sull’inflazione.
  • Ovviamente il Governatore ha sottolineato che il controllo del tasso di cambio non rientra nel mandato della Banca Centrale, tuttavia è oggetto di analisi in quanto ha forti impatti sulle strategie di politica monetaria.

Come ha reagito il mercato

In assenza di un comunino stampa in cui si evidenziavano decisioni operative l’eur usd si era già apprezzato prima delle 14.30.  Successivamente abbiamo osservato una coda del rialzo infraday sino a toccare i livelli che ieri mattina avevamo – tra parentesi indicato come limiti di rischiosità  a 1,19 -. Dopo il test dell’area il mercato ha avviato vendite sull’eur usd raffreddando le tensioni.

Gli attuali livelli di apertura non rimettono in discussione la nostra View che dal mese di agosto rimane ferma sull’ipotesi che area 1,20 possa rappresentare un cap. Tuttavia, vista le reazione, si allungano i tempi per assistere ad una correzione più significativa dagli attuali livelli. In ogni caso come ribadito ieri nelle nostre note di commento alla chiusura della conferenza stampa di Christine Lagarde, riteniamo che il range di breve termine preveda un campo di oscillazioni compreso tra 1,19 ed 1,1750 eur usd. La conferma di questa impostazione accredita ulteriormente la nostra view di medio termine. Nelle prossime ore monitoreremo quindi la permanenza dei valori sotto area 1,19 con un livello di controllo del rischio che da 1,2020 si abbassa ora a 1,1960.

Un pò di storia

Ricordiamo benissimo quando il 25 gennaio 2018 l’allora presidente Mario Draghi nella dichiarazione introduttiva del comunicato della Banca Centrale, rilasciata dopo il Consiglio direttivo,  conteneva il seguente passaggio (vedi link): “la recente volatilità del tasso di cambio rappresenta una fonte di incertezza che richiede un monitoraggio per quanto riguarda le sue possibili implicazioni per le prospettive di medio termine per la stabilità dei prezzi”. Era la fine di gennaio l’eur usd proveniva da un rialzo sostanzialmente ingiustificato dai fondamentali. Dopo qualche settimana il cambio invertì tendenza da 1,25 inizi la discesa verso i recenti minimi  segnati a 1,06. 

 

RISKOO MONITOR MARKET MOVER
RISKOO MONITOR MARKET MOVER

EUR USD

L’EUR USD sale durante la conferenza stampa di Christine Lagarde per scendere nel finale della sessione americana.  Se osservate il grafico il rialzo ha testato la linea che avevamo tratteggiato con il nostro algoritmo ieri per poi scendere sino a chiudere ai livelli di apertura della sessione di ieri. 

Ciò conferma l’impostazione distributiva delle negoziazioni anticipando un’evoluzione riflessiva del cambio in linea con il nostro commento nei nostri post di aggiornamento online. 

Questa impostazione del mercato conferma altresì il nostro
FX Outlook Riskoo di medio termine sul mercato dei cambi.

Di conseguenza continueremo a monitorare nell’immediato il range 1,19-1,1750 per mappare l’evoluzione dei prezzi rispetto ai livelli di timing operativo già fissati, i primi dei quali per le posizioni import ed export di medio termine si collocano rispettivamente nel perimetro dell’attuale range.

In questa fase specifica, stiamo analizzando l’evoluzione del mercato 

Per impostare le linee strategiche in chiave produttiva al rischio di cambio sui budget import export 2021. 

PER LA BCE  L'APPREZZAMENTO DELL'EURO HA IMPATTI SULL'INFLAZIONE
WB FX RISK MANAGEMENT: EUR USD

EUR RUB

L’EUR RUB dopo il recente ritorno sui massimi a quota 90 sta aprendo una fase di riflessione del cambio.  nella seduta odierna il mercato focalizzerà l’attenzione su quota 88,80, mentre il punto con maggiori valenze tecniche transita a quota 87,50 eur rub.

Il mercato sta ancora trattando sopra i picchi segnati a marzo e successivamente alla fine di luglio. 

Per aprire una fase correttiva più ampia i corsi devono ritornare sotto tali valori in quanto subirebbero le prese di beneficio pronte dagli ordini di vendita presenti sotto tale fascia di mercato. Il cambio rimane sempre oggetto di un’intensa attività speculativa originate da correnti di vendita di rubli che seguono pulsioni di natura geopolitica. Anche l’andamento del prezzo del petrolio rimane un driver significativo sia sotto il profilo geopolitico che in termini di correlazione con il rublo.

Il breakout di area 88, 80 dovrebbe attivare un primo ribasso in direzione di 87,20 ed uno successivo verso area 86. Il livello di rischio per il rublo rimane a quota 90,20/25.

PER LA BCE L'APPREZZAMENTO DELL'EURO HA IMPATTI SULL'INFLAZIONE
WB FX RISK MANAGEMENT: EUR RUB

 

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