SENTIMENT IMPRESE PMI A due mesi dall’avvio del conflitto lungo la linea rossa nell’est Europa iniziano ad emergere i dati macro influenzati dalle risposte economiche sulla variegata gamma di indicatori. Quelli più sensibili che anticipano i dati cosiddetti coincident, vedono la fiducia delle imprese nuovamente compromessa. Sono i discesa significativa i dati sul manifatturiero come pure quelli sui servizi nell’Eurozona. Per ragioni diverse ritracciano sensibilmente anche quelli cinesi. Qui gioca l’effetto dei nuovi blocchi sanitari dovuti all’Omicron. Il Porto di Shanghai è praticamente chiuso come pure diversi distratti manifatturieri presenti nel Paese.
SENTIMENT IMPRESE PMI E ANDAMENTO PREZZI ENERGIA
In Eurozona l’attività manifatturiera è alle prese con prezzi energetici che ormai quotano persistenti rialzi delle medie a 6 mesi ed a 12 mesi. Le quotazioni del future sul Gas Naturale Dutch TTF quotano infatti valori medi tra 97 e 103 eur/mwh nelle medie a 6 e tre mesi, mentre i prezzi medi rilevati a 12 mesi transitano in valore a 71 euro. Se si considera che tali valori quotavano un anno fa attorno a quota 20/24 euro risulta piuttosto intuitivo comprendere gli effetti sul piano dei costi produttivi, anche perché l’elevata correlazione con i prezzi dell’energia elettrica riporta gli stessi effetti.
PMI FLASH APRILE
Venerdì 22 aprile avremo le proiezione dei dati Flash sul sentiment delle imprese ad aprile. A marzo avevamo osservato, secondo i sondaggi Markit, Una diversa configurazione del sentiment tra imprese appartenenti all’area Anglosassone, USa e UK, rispetto a quelle dell’Eurozona. Secondo il sondaggio le prime risultavano rincoraggiate dallo smantellamento dei vincoli sanitari, le seconde invece fortemente preoccupate da un mix di condizionamenti costituiti sia dalle ripercussioni delle sanzioni di guerra, che dal rincaro e restrizioni sulle forniture di commodity.
Nel nostro rapporto avanzato sull’andamento delle materie prime abbiamo elaborato l’ipotesi di un possibile allentamento delle tensioni sui prezzi del Gas e dell’energia elettrica. Di conseguenza abbiamo aggiornato le nostre valutazioni sugli altri segmenti del comparto delle commodity industriali.
E’ prematuro chiamare un reversal dei prezzi, tuttavia vediamo una potenziale correzione delle quotazioni: il future sul Gas TTF potrebbe scendere verso area 83/80 a breve, il PUN, Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica, dovrebbe distribuire le quotazioni in un intervallo tra 175-235 eur/mwh prima di scendere in direzione di 135 euro.
Nel contempo il future sul Brent dovrà contenere le pressioni al rialzo sotto quota 115usd/bar e defluire verso l’area psicologica 100 usd/bar.
Nel frattempo verificheremo le ulteriori reazioni al recente meeting di politica monetaria della BCE.
MEETING BCE vs. EUR USD
Giovedì a chiusura della conferenza stampa di Christine Lagarde, abbiamo commentato nel nostro live streaming INSIDE CENTRAL BANK le reazioni che il nostro Team Analytics si aspetta sui mercati. Come in buona parte atteso, nel board di giovedì scorso Francoforte ha preso tempo, mantenendo l’accento su una forte flessibilità nel percorso di ‘normalizzazione’ della propria politica, tra le incertezze legate alla guerra. Il consiglio non ha fissato una data precisa per la fine del programma degli acquisti ‘Qe’, che avverrà comunque nel corso del terzo trimestre e sarà seguita dopo “qualche tempo” da un rialzo dei tassi.
La mancanza di una tempistica predeterminata – hanno avvertito fonti vicine al dossier – non significa però escludere la possibilità di un incremento già nel meeting del 21 luglio, considerato che si sarà aperto il terzo trimestre. Cruciale anche il consiglio di giugno, quando arriveranno le nuove previsioni macro dell’istituto.
Christine Lagarde, intanto, riprenderà la parola domani al vertice dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G20 che si terrà a Washington parallelamente agli incontri di Fondo Monetario e Banca Mondiale. Mosca ha fatto sapere che il ministro delle Finanze Anton Siluanov parteciperà agli eventi in modalità virtuale, mentre gli Usa hanno promesso forme di boicottaggio per protesta contro la Russia.
PBOC TAGLIA I TASSI
La banca centrale cinese ha tagliato di 25 punti base il tasso di riserva obbligatoria (RRR) venerdì liberando liquidità in una mossa tesa a sostenere l’economia minacciata dalla recrudescenza del Covid. Per quanto atteso, il ribasso è stato meno consistente del previsto, con l’istituto che sembra iniziare a preoccuparsi dei possibili effetti di spillover del contestuale inasprimento monetario applicato dalle altre principali banche centrali globali.
La pandemia da un lato e l’intensificarsi dei rischi geopolitici che spinge i costi delle commodities dall’altro, pongono Pechino nella delicata posizione di dover stimolare la crescita mantenendo la stabilità dei prezzi, cosa che rende poco probabile ulteriori tagli ai tassi per ora, aggiungono.
Il Pil del primo trimestre ha segnato un’espansione del 4,8% dopo il +4% del trimestre precedente, superando le attese, ma gli economisti nutrono timori per i prossimi mesi. Le vendite al dettaglio si sono attestate a marzo ai minimi dall’aprile 2020, mentre il mercato del lavoro dà segnali di stress con il tasso di disoccupazione al 5,8%, massimo da quasi due anni. La produzione industriale ha registrato un +5,0% su anno a marzo, contro il 3,4% atteso, ma a fronte di incrementi del 7,5% nei due mesi prima.
L’eur usd ha violato l’area 1.08, dove avevamo fissato il target intermedio per l’anno in corso, aprendo una nuova finestra entro cui dovremmo visualizzare le negoziazioni in futuro. Tale finestra dovrebbe consentire alla volatilità degli scambi di spingere le quotazioni verso l’altro significativo target indicato nel nostro Outlook 20/22. Nell’immediato ci aspettiamo un test dell’area 1.0730 dove pensiamo che si possa aprire una reazione delle quotazioni.
Come scritto in più occasioni l’euro conferma la sua debolezza contro quasi tutte le majors, fatta eccezione per lo yen. Al momento il mercato sta confermando la tendenza attesa per l’anno in corso su GBP, CHF, NOK, SEK, CAD, AUD e CNY. Di conseguenza RISKOO, il modello di gestione proattiva del rischio di cambio da noi proposto (Enterprise Risk Management), ha aggiornato i livelli tecnici (dinamici) per il controllo dei valori di Risk Appetite e di Risk Aversion.