BANCA CENTRALE EUROPEA: ci siamo. Questa settimana la BCE riunisce il proprio Consiglio per discutere di politica monetaria e decidere o meno l’atteso rialzo dei tassi.
L’ultimo dato sull’inflazione rilasciato in Eurozona spinge il Board a prendere una decisione che ha anche risvolti politici, pertanto si preannuncia un confronto piuttosto serrato tra Consiglieri appartenenti all’area del nord rispetto a quelli del sud Europa. In mezzo ci sarà la Germania stretta tra la necessità di guardare all’inflazione ma anche alla performance economica. Nel meeting di giovedì si capirà meglio quindi se i falchi abbiano preso il sopravvento rispetto al gradualismo invocato sinora dalla presidente Christine Lagarde – i mercati sono passati a prezzare almeno un incremento dei tassi da 50 punti base in una delle riunioni da qui a ottobre, mentre la zona euro fa i conti con un’inflazione record all’8,1%. La curva sconta 125 punti di stretta entro fine anno (100 entro ottobre) contro i 110 di una settimana fa. Salgono parallelamente anche le scommesse sui tassi terminali, prezzati all’1,8% entro febbraio 2024 da 1,5%.
La BCE pubblicherà inoltre le nuove stime trimestrali su crescita e inflazione della zona euro, che saranno attentamente monitorate considerando che in passato la banca centrale europea – che dichiara di voler essere ‘prevedibile’ – ha seguito la prassi di intervenire sulla base di esse. Riteniamo che la risposta del Consiglio possa assumere un tenore politico annunciando un possibile aumento per luglio pari a +25 pb. In ogni caso prevarranno sull’annuncio le modalità e le sfumature che accompagneranno le decisioni assunte. Pertanto non escludiamo che la conferenza stampa possa innescare volatilità sui mercati.
ALLE 16 a conclusione della conferenza stampa del Governatore, copriremo gli esiti della Riunione BCE con un nostro Outlook, in diretta streaming, sugli impatti che le dicisioni rifletteranno su euro e mercati in generale (LINK PER ISCRIVERSI) .
In settimana si riuniranno anche oltre alla Banca Centrale Europea quella dell’Australia, dell’India e della Thailandia e per finire venerdì quello della Banca centrale russa.
Sono attesi rialzi dei tassi in tutte le riunione, fatta eccezione per la Bank of Russia. In questo caso i tassi ufficiale dovrebbero scendere dal 14 al 10%. Questa decisione dovrebbe scaturire dalla necessità da parte della Banca di raffreddare l’ampia rivalutazione del rublo che al momento quota tra 6265/71 eur rub, ovvero a valori inferiori rispetto alla media consolidata prima della crisi militare (85 eur rub).
L’agenda macro economica sarà concentrata ancora una volta su una serie di dati sull’inflazione, in particolare i dati sull’IPC USA e sulla fiducia dei consumatori. La Cina ha pubblicato nelle prime ore del mattino i dati PMI realtivi al settore dei servizi, in ripresa da quota 36.2 a 41.4 (sotto la linea spartiacque 50), mentre giovedì riporterà i dati sulla bilancia commerciali di maggio, venerdì sull’inflazione attesa al 7.7% (annuale). In generale i dati andranno interpretati in sovrapposizione alla situazione pandemica alla luce dei primi segnali di miglioramento a metà del secondo trimestre.
Infine avremo i dati lagging rispetto al ciclo economico relative alla lettura finale del PIL del primo trimestre dell’Eurozona +0.3% (attesa) e del Giappone -0.3% (attesa).
PMI L’allentamento dei ritardi dei fornitori potrebbe contenere parzialmente le pressioni sull’inflazione.
Un segnale incoraggiante proveniente dalle indagini PMI di maggio è giunto dall’attenuazione dell’incidenza dei ritardi dei fornitori segnalati negli Stati Uniti e in Europa. Sebbene gli indici dei ritardi nella catena di approvvigionamento rimangano generalmente peggiori che in qualsiasi momento prima della pandemia, i tempi di consegna dei fornitori si sono allungati a maggio al ritmo più lento da gennaio 2021 e ottobre 2020. Sebbene le linee di approvvigionamento più ristrette della Cina siano state viste come la causa principale di un peggioramento dei tempi di consegna in Giappone e, in misura minore, nel resto dell’Asia, i ritardi di consegna sono diminuiti anche all’interno della Cina continentale, il che fa ben sperare per la capacità di produzione e l’apertura ad una fase di normalizzazione.
Questa e la prossima settimana tenderanno ad avere un forte impatto sui mercati. Le attese per le due riunioni, BCE e FED, animerà le conseguenti aspettative sull’andamento dell”EURO e del DOLLARO. Nella diretta streaming, INSIDE CENTRAL BANK, organizzata in collaborazione con AITI, l’Associazione Italiana dei Tesorieri d’Impresa, daremo seguito alle indicazioni anticipate alla conclusione del precedente meeting di maggio, dove segnalavamo che, dopo un’attesa discesa dell’eur usd a 1.04 avremmo avuto un ritorno delle negoziazioni verso area 1.08. In quell’occasione avevamo posto l’accento sull’importanza strategica di questa verifica per le implicazioni cicliche di lungo termine. Pensiamo che con i prossimi due meetings, BCE e settimana successiva FED, dovremmo completare tale collaudo e definire un quadro significativo sul trend di medio lungo termine.