FX RISKOO eur usd 1,04. Questa mattina durante la sessione asiatica l’eur usd è sceso sotto quota 1,05 per fissare un minimo temporaneo a 1,0480.
Il mercato sta sondando i minimi fissati in un passato ormai remoto, 2016 e 2015, quando le negoziazioni fissarono valori attorno a quota 1,0350 (dic 2016). Ieri il dollaro, fatta eccezione per il rublo ha guadagnato nei confronti di quasi tutti i rapporti di cambio. Di converso l’euro ha perso contro quasi tutte le monete.
Da un lato quindi la divisa americana conferma il suo status di forza nei mercati, dall’altro l’euro perde ogni appeal e si svaluta anche contro monete tradizionalmente deboli.
Quali sono le ragioni di un simile atteggiamento dei mercati?
Difficile stabilire una risposta univoca. Certamente il dollaro fa leva sulle prospettive di un ciclo di rialzi dei tassi che in termini tendenziali dovrebbe proiettare i Fed Funds a fine anno tra 2,50-2,75%. La valutazione emerge dall’analisi delle probabilità (oltre il 50%) scontate attraverso la lettura della curva future. Nella riunione del Fomc della prossima settimana (3-4 maggio) il Board dovrebbe approvare un incremento di 50 bp (95% probabilità).
Sul fronte opposto il mercato sconterebbe al momento tre rialzi dei tassi di 25 bp, da parte della BCE, nel corso della seconda parte del 2022. Nel recente passato bastava che i rumors quotassero una chiamata al rialzo dei tassi in Eurozona per far salire lil cambio eur usd di almeno una figura. Oggi succede il contrario.
Evidentemente i mercati scontano anche altri scenari. La guerra in Europa rischia di creare uno shock economico qualora l’escalation sulle condizionalità sanzionatorie dovesse includere l’opzione energia.
Parliamo con le aziende nostre clienti tutti i giorni. I CFO ci raccontano di portafogli ordini in crescita. La domanda, nonostante la tensione sui prezzi, rimane robusta. Gli ordinativi dall’estero continuano a mantenere il tenore del sentiment positivo. Tutto ciò nonostante condizioni di grande difficoltà nel far quadrare la supply chain, i prezzi dell’energia e delle commodity industriali. Finalmente dopo anni di poca visibilità, … ricordate la luce in fondo al tunnel!, il Paese aveva intrapreso un regime di crescita virtuoso, ben al di sopra degli zero-un p.c.. L’Eurozona stessa aveva trovato una maggior diffusione del tenore di crescita.
Sembra che le quotazioni dell’euro scontino al momento uno scenario diverso. Il mercato dei cambi è il più nervoso in assoluto. La sensibilità delle sue antenne capta ogni minimo segnale. Analizzarne i comportamenti, elaborare scenari di tendenza, pianificare strategie di mitigazione dei rischi aggiungendo un’atteggiamento proattivo e dinamico, non è alla portata di tutti i player.
Nel nostro Outlook avevamo fissato per la prima parte del 2022 due target per il cambio euro dollaro: 1,08 ed 1,04, ad inizio anno le quotazioni oscillavano tra 1,13-1,15, erano moltei gli uffici studi che proiettavano il trend verso 1,18/1,20.
Pur avendo stimato correttamente lo scenario siamo sorpresi della velocità con cui, soprattutto nell’ultimo mese, il mercato abbia accelerato verso gli obbiettivi attesi. Nel web streaming, INSIDE CENTRAL BANK, che abbiamo tenuto con AITI, l’Associazione Italiana dei Tesorieri, alla conclusione della conferenza stampa, di marzo ed inizio aprile, del Governatore della BCE avevamo confermato l’Outlook e gli obbiettivi(1,08 & 1,04).
Siamo alla nona settimana di guerra, ieri il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha incontrato Putin, oggi Zelensky. Per quanto traspare dalle notizie dai colloqui non emergono segnali positivi.
Mario Draghi starebbe preparando una visita a Kiev e sarà il 10 maggio alla Casa Bianca per parlare della situazione ucraina e sicurezza energetica. La Commissione europea lavora alla messa a punto del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, da varare già forse la prossima settimana.
Le forniture di gas russo risultano regolari da quanto emerge dalla lettura delle curve sullo storage che abbiamo pubblicato ieri. Ma il fatto che i prezzi del gas continuino a quotare sopra 105 eur mwh, dopo lo strappo susseguente alla rottura del contratto di fornitura con la Polonia, non ci lascia tranquilli. In un sussulto di volatilità i prezzi del future sul gas, Dutch TTF, hanno fissato un picco a 128 eur. Oltrepassare la soglia equivarrebbe ad emettere un nuovo forte segnale di tensione. Purtroppo la curva dei nostri algoritmi ritorna a salire, sia nella scansione di breve Advance Cycle che in quella di medio termine Momentum Cycle, quest’ultima in trend rialzista dall’autunno del 2020.
Pensiamo che la tenuta delle negoziazioni sul gas oltre area 105/95 continui a tenere attivo un segnale di tensione che si riverbera anche sull’euro e sulle prospettive economiche dell’Eurozona.
In un flash di ieri l’agenzia Fitch Ratings ha dichiarato che le prospettive per l’economia italiana di quest’anno sono “significativamente deteriorate” soprattutto a causa delle ricadute del conflitto ucraino. Grazie a crescita e risultati di bilancio migliori delle attese per lo scorso anno, le proiezioni di crescita riviste al ribasso non si sono tradotte in previsioni fiscali più deboli, ma la guerra ha aumentato l’incertezza sulla traiettoria a medio termine del debito.
La prossima settimana pubblichiamo l’Outlook FX RISKOO per il mese di maggio. Giovedì mattina alle ore 9.15 terremo lo streaming in diretta per commentare ed analizzare gli effetti delle decisioni del meeting della Fed che si concluderà con lo statement di Jerome Powell mercoledì sera (H. 20 CET) – [ISCRIZIONE]
In attesa segnaliamo che il mercato sta testando aree di eccesso di comprato di dollari (breve termine). Non escludiamo a partire dall’area 1,0450/30 eur usd una reazione per la quale abbiamo fissato un primo cap in area 1,0685.