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USA: I DAZI DI DAMOCLE

La Casa Bianca dovrebbe annunciare domani una nuova serie di dazi reciproci. I dettagli sono scarsi al momento, ma Trump ha dichiarato nella tarda serata di domenica che tutti gli Stati saranno colpiti e ha pubblicato ieri una lunga lista di politiche e regolamenti di paesi stranieri che considera barriere commerciali. Il Presidente ha dichiarato che i dazi reciproci riguarderanno tutti i Paesi e non solo i 10-15 con il maggior squilibrio commerciale. Recentemente il consigliere economico di Trump, Kevin Hassett, aveva detto invece che i provvedimenti avrebbero riguardato solo un ristretto gruppo di Paesi. Gli effetti sui mercati non si sono fatti attendere con la quasi totalità dei listini azionari strutturalmente negativi scesi al minimo di oltre tre mesi. In particolare soffrono gli indici americani, quelli che avevano maggiormente beneficiato della bolla AI lo scorso anno. Su questo segmento del mercato ci aspettiamo, a conferma di quanto anticipato nel nostro OULOOK 2025 pubblicato il 7 gennaio, un’ulteriore gamba di ribassi con ampiezze di 10/15% nel prossimo futuro. Il clima di avversione al rischio sta contagiando tutti i mercati compresi quelli europei.

I produttori statunitensi sono sempre più nervosi per i dazi del presidente Trump. Stanno già sconvolgendo le catene di fornitura e la minaccia di altri dazi sembra colpire sia la fiducia che la crescita futura. La speranza è che la produzione venga “rilocalizzata”, ma ci vorranno anni prima che dia frutti significativi. Già ora si osservano le prime ripercussioni sulla crescita relativa al IQ 2025: il tracciatore nowcast del GDP in “tempo reale”, il GDPNow, continua a segnalare una caduta del ritmo di crescita reale, stimata sulla base delle recenti pubblicazioni dell’US Census Bureau e dell’US Bureau of Economic Analysis, dal -3,95 al -4,79% nel modello standard e dal -1,92 al -2,53% nel modello alternativo.

Di conseguenza gli investitori tendono a rimodulare il pricing delle attività finanziarie con estrema velocità da cui emerge un incremento significativo della volatilità nei mercati.

Altrettanto significativo sarà il riposizionamento della linea di policy monetaria della Fed ed a cascata anche quella della BCE. In realtà quest’ultima dovrebbe confermare una postura accomodante anche per le riunioni del 17 aprile e del 5 giugno, spingendo l’Euribor 3 mth verso il nostro target fissato per la fine del primo semestre 2025 nella forchetta 2/1,75%. Su questo fronte ci aspettiamo tagli di 25 basis point per ognuno dei due meeting. Anche la Fed non mancherà di far percepire un diverso mood, tagliando i tassi nella riunione del 5 giugno di almeno 25 bp.
In questi termini trova conferma quanto abbiamo sempre ribadito nei nostri osservatori dedicati all’analisi delle riunioni di politica monetaria delle banche centrali, INSIDECENTRALBANK

Gli investitori sembrano quindi propendere per l’idea che le nuove tariffe avranno un impatto più forte sul rallentamento della crescita che sul surriscaldamento dei prezzi, inducendo, come scritto, le banche centrali ad ammorbidire ancora la propria politica. Già ora i mercati monetari hanno rafforzato le loro scommesse sull’allentamento Bce, scontando ieri un tasso sui depositi all’1,84% a dicembre, dall’1,90% prezzato alla fine della scorsa settimana. L’elevata incertezza innescata dalle politiche commerciali Usa, tuttavia, ammoniva ieri il governatore di Bankitalia Panetta, richiede particolare cautela ai policymaker nel processo di riduzione dei tassi. In ogni caso dopo l’annuncio delle nuove tariffe Usa sulle auto i futures hanno visto salire le scommesse su un nuovo taglio da 25 pb all’85%.

I trader stanno prendendo posizione sul mercato Forex in vista dell’annuncio di domani 2 aprile sulla tariffe USA

Abbiamo osservato sui mercati molti movimenti tattici in vista del D-Day. Innanzitutto sul segmento monetario: i rendimenti sul tratto lungo della curva USA e UEM stanno riprendendo la discesa. Ci aspettiamo che il 10Y US Treasury scenda verso area 3,60% nelle prossime settimane; mentre quelli sul 10Y Bund Germania (benchmark per il mercato europeo) tenderanno dapprima a ritracciare il recente rialzo, ritornando in area 2,50/40% successivamente al 2%.

L’eur usd dopo una breve fase di consolidamento della fascia 1,0850/1,0790 sta preparandosi per violare i recenti minimi e spingere nell’immediato verso 1,0625.  

L’euro non sta perdendo momentum solo contro il dollaro. Da tempo i nostri algoritmi segnalano un’importante distribuzione dei valori contro lo yen. Su questo cross ci aspettiamo movimenti significativi nelle prossime settimane a favore di un apprezzamento netto della divisa giapponese. Nel nostro rapporto FX RISKOO di aprile abbiamo messo in evidenza la possibilità che il mercato possa modificare sensibilmente la struttura tendenziale dell’eur yen, riattivando una nuova gamba di ribasso dell’euro di ampiezza analoga per dimensioni a quanto abbiamo visto nell’estate dello scorso anno, dopo la formazione del massimo ciclico dell’euro. La mossa attesa ha implicazioni fortemente strategiche sul piano dell’azione di FX Risk Management sia sul fronte dei flussi import che su quello dei flussi export.

Nel rapporto di aprile abbiamo anticipato le mosse tattiche e strategiche di tutti rapporti di cambio contro euro con particolare attenzione alle monete Latam, Eastern Europe e Far East, da cui ci attendiamo significati reazioni. Su quest’ultimo segmento riportiamo la vostra attenzione sulla ripresa di forza anche da parte del lo yuan renminbi dopo una fase, fortemente correlata al US dollar. 

GIOVEDì 3 APRILE ALLE 16.00 analizzeremo in un’edizione speciale di INSIDE CENTRAL BANK, gli effetti delle decisioni che il presidente Donald Trump annuncerà in merito alle nuove tariffe che gli Stati Uniti applicheranno verso i paesi esportatori.

Oltre alle ripercussioni di medio termine sull’economica, le decisioni eventuali avranno impatti diretti su dollaro, tassi d’interesse e commodity. 

Per chi lo desidera postiamo il link per partecipare all’evento organizzato con l’AITI, l’Associazione Italiana dei Tesorieri d’Impresa. [link per ricevere l’invito].

INSIDE CENTRAL BANKle analisi, gli impatti sui tassi di interesse e sull’euro, dopo le decisioni della federal reserve   

2 APRILE: IL D-DAY DELLE TARIFFE, IL GIORNO DELLA LIBERAZIONE…