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IL CICLO RIALZISTA DELL’EURO HA ESAURITO LA SPINTA

IL CICLO DI RIALZO DELL’EURO – Dopo un’estate dominata dall’accordo commerciale di Turnberry, concluso tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, crescono i segnali di sfiducia nelle imprese, nonostante i sondaggi PMI riportino per l’Eurozona livelli di miglioramento del sentiment che non sembrano allineati al contesto congiunturale. Il mondo è cambiato. Soltanto l’Europa sembra che non voglia vedere tali cambiamenti. I conti non tornano: la somma dei maggiori oneri per l’energia, per la conversione green, i dazi e contestualmente l’euro più forte hanno annullato in poco tempo la competitività faticosamente costruita dal sistema industriale europeo. Dopo gli anni del caos determinati dalla crisi dei debiti sovrani era riuscito a trovare maggiore coesione e forza propositiva nella complessa articolazione dell’economia globale nonostante lo shock della pandemia.

Con l’autunno iniziano i preparativi per la pianificazione ed il budget per il 2026. Decidere la direzione ed il punto di destinazione con un’accurata visione, costruita con analisi puntuali e condivise all’interno dell’azienda, rimane fondamentale. Il fatto che lo scenario geo-politico e macroeconomico risultino incerti, non fa che sottolineare ulteriormente l’importanza di un piano che delinei la strategia che consideri oltre la direzione del business anche un contingency e mitigation plan, dove fissare le misure correttive da mettere in atto quando si manifestano i rischi che possono compromettere gli obbiettivi attesi.

Rientrano nel piano anche i rischi di natura non solo economica ma anche finanziaria: cambio , tasso e commodity. L’andamento delle quotazioni impattano direttamente sul gross margin atteso.

Il fatto che lo quadro geo-politico e macroeconomico risultino incerti, non fa che sottolineare ulteriormente l’importanza di avere una bussola per comprendere l’evoluzione degli scenari. Con il presidente Trump il lavoro di monitoraggio dei rischi ha aumentato la sua complessità a causa dei continui cambiamenti di pensiero voluti appositamente per confondere le opinioni. La volatilità dei mercati si è estesa da quelli finanziari a quelli reali.

In questo contesto il pano di Risk Management costituisce la guida operativa per monitorare il percorso degli obbiettivi attesi ed i relativi rischi. Di conseguenza la definizione dei valori di riferimento da cui prendono forma il Budget ed il piano di Risk Management hanno un importanza che va oltre al significato che normalmente si assegna al Cambio di Budget. Noi enfatizziamo il concetto elevandolo a Cambio Obbiettivo, un valore verso cui tutti gli stakeholders devono contribuire al suo raggiungimento. L’analisi che determina il suo valutazione non può dunque limitarsi a prendere spunto da un semplice sondaggio sui forecast indicati per esempio dalle banche. Necessita di un indagine più accurata che metta insieme il posizionamento sul mercato di riferimento, i trends, sia quelli di natura finanziaria che economica, nonché la sostenibilità dei valori identificati. La comprensione dei trend guarda non solo a quelli finanziari (esempio la tendenza del dollaro) ma anche a quelli economici sottostanti all’area su cui si basano i flussi di budget.

In WB Advisors abbiamo sviluppato alcuni modelli econometrici per analizzare non solo i Cambi Obbiettivo ma anche quanto i volumi di budget siano coerenti con l’andamento macro economico dell’area di business target. L’analisi è utile per definire la prevedibilità della mappatura dei flussi che definiranno il perimetro di rischio parametrato al CO da gestire in funzione proattiva nel piano di Risk Management.

Il ciclo rialzista dell’euro potrebbe aver raggiunto il suo picco massimo

Come scritto l’analisi del trend rappresenta un elemento che aggiunge valore alla definizione del Cambio Obbiettivo, in quanto consente di ponderare gli scenari con un miglior grado di definizione tra i rischi e le opportunità. Questo contribuisce a definire in modo ottimale il posizionamento competitivo delle linee di business denominate in divisa e tracciare i limiti di Risk Aversion e Risk Appetite con un livello informativo più accurato.

In questa fase i nostri modelli segnalano per l’eur usd una perdita di momentum e la potenziale esaustione del ciclo di rialzo dell’euro.

Nonostante la Fed abbia rimodulato la sua linea di policy monetaria avviando per la prima volta quest’anno la riduzione dei tassi, è progressivamente diminuita l’offerta di dollari con un incremento dei bid nei book di negoziazione . Emblematico in tal senso è stata la reazione del cambio all’annuncio del primo taglio dei Fed Funds: dopo un iniziale picco a 1.1925 gli scambi sono immediatamente scesi a 1.18. Lo stesso è accaduto con l’arrivo dello shutdown, il blocco delle attività amministrative negli Stati Uniti a seguito della mancata copertura finanziaria  da parte del Congresso con apposita approvazione della legge di bilancio: l‘eur usd ha violato anche quota 1.1750/25.

Nelle ultime ore è riemersa la crisi politica in Francia ad aggiungere elementi di debolezza sull’euro. Ma il minor interesse per l’euro potrebbe avere motivazioni più endogene alla congiuntura economica.

Abbiamo cercato di spiegare la nostra visione di mercato mettendo in relazione tecnica lo sviluppo dei massimi ciclici che il cambio ha maturato dalla prima presidenza Trump. Come mette in evidenza il grafico i recenti massimi risultano in linea di continuità con quelli che si sono formati nel 2018, 2020 e nel 2021.

WB FX RISK MANAGEMENT ANALYTICS: EUR USD ADVANCE CYCLE

Il piano di Stephen Miran, capo dello staff economico di Donald Trump

Benché il piano elaborato da Stephen Miran, capo dello staff economico di Trump ed ora membro del Consiglio Fed, preveda oltre la riconfigurazione del sistema del commercio globale e il deprezzamento del dollaro, riteniamo che per ragioni politiche la preservazione della centralità della moneta americana costituisca un’irrinunciabile leva strategica per gli Stati Uniti. Di conseguenza dovremmo considerare una certa volatilità delle quotazioni, swing di tendenza, come del resto lo certifica l’andamento statistico dei prezzi, modulando la ciclicità dei trends.

Ciò, nonostante i paesi uniti negli SCO e BRICS lavorino per costruire un progetto alternativo al dollaro, R5. Non si intravvedono ancora significative alternative monetarie credibili. Piuttosto vediamo paesi che cercano di rafforzare la loro affidabilità monetaria sostenendo le loro monete con una diversificazione delle riserve dando all’oro e più recentemente all’argento maggiore ponderazione nella ripartizione del portafoglio, incrementando inoltre le riserve strategiche relative alle commodity industriali.

Nei fatti gli americani combatteranno con ogni mezzo prima di rinunciare al privilegio che il ruolo di moneta di riserva del dollaro assicura al Paese, fornendo uno straordinario strumento di condizionamento geopolitico.

Questa settimana: market mover e condizionalità tecniche sull’eur usd

Ci aspettiamo che il mercato crei in più momenti pressioni all’area 1.1670 prima di riuscire a violarla. Per cui nel brevissimo il nostro modello considera una fase laterale dominata da scambi che dovrebbero oscillare all’interno del range 1.1650-1.1750 prima di violare il floor e proseguire per 1.1510 (movimento di breve termine) e completare il recupero del dollaro nella direzione indicata nel nostro ultimo FX Outlook RISKOO.

La chiusura degli uffici federali limiterà la pubblicazione dei dati economici statunitensi sposterà il focus sui verbali della Fed relativi al Fomc di settembre. Per quanto riguarda i dati economici guarderemmo con molta attenzione agli aggiornamenti mensili provenienti dalla Germania relativi agli ordini all’industria ed alla produzione industriale in calendario martedì e mercoledì mattina. Ovviamente la crisi che si è aperta in Francia porterà sviluppi che non escludono la via delle elezioni anticipate.

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