EUR USD La caduta dell’euro da quota 1.0920/30 con un violento ritorno verso 1.0750 ha accompagnato il conteggio dei Grandi elettori a favore dei repubblicani via via durante le prime ore del mattino. In linea con quanto avevamo indicato nel post precedente alle elezioni quota 1.0920, da noi considerata area di spartiacque tra uno scenario di forza per la divisa americana, rispetto ad uno più combattuto.
Dopo aver lavorato per gestire il rischio all’interno del range 1.12-1.06 dobbiamo comprendere se con la nuova Amministrazione Trump dovremmo rileggere il mercato ed archiviare 24 mesi di oscillazione nel campo di oscillazione laterale straordinariamente stabile polarizzato nella mediana 1.09/1.0850. Ci aspettiamo che nei prossimi giorni la base del range in transito tra 1.07/1.06 venga messa nuovamente sotto pressione, dopo l’iniziale verifica di questa mattina.
Dovremo altresì verificare come la politica monetaria della Fed si adeguerà allo scenario Trump. Nelle prime reazioni all’esito del voto il 10 anni Treasury è salito sino a testare il 4,5% annullando le probabilità per un taglio dei tassi giovedì da parte della Fed, rinviandolo alla riunione di dicembre.
Lo spread tra il 10Y Treasury rispetto al 10Y Bund è ritornato a salire oltre 200 bp.
I movimento registrati risultano in linea con le indicazioni tracciate sulla base dello scenario relativo alla vittoria dei repubblicani. Ora dovremo lavorare per verificare se il percorso tracciato acquisirà le necessarie conferme nelle prossime ore. Non di meno dovremo comprendere quale posizione assumerà la BCE rispetto alla linea accomodante avviata. Ci aspettiamo che il piano di riduzione dei tassi prosegua secondo le linee indicate con un ulteriore taglio a dicembre. La reazione della Fed e la conferma della linea accomodante della BCE stabiliranno gli equilibri nei mercati ed il rapporto dio forza tra eur usd. Ci aspettiamo che il grande range 1.12-1.06 abbia le ore contate, lasciando emergere nuovamente la forza del dollaro.