AMERICA’S GOT TALENT: come reagirà lo Standard & Poor all’Election Day?
Cosa scontano le quotazioni dello Standard & Poor in merito al voto sulle Presidenziiali USA: a pche sessioni dall’Election Day i mercati evidenziano una perdita di momentum.
Dal 1980 i cicli espansivi americani hanno avuto una vita media di 79 mesi. L’attuale ciclo di crescita sta per superare l’85° mese di vita. Il modello di valutazione della crescita della Fed di Atlanta, il GDPNow, dopo un picco che segnava ad agosto proiezioni di crescita potenziale oltre il 3%, è ritornato a scendere sulla linea del 2%. In settimana la fiducia dei consumatori americani è stata rilevata nuovamente al di sotto delle attese in una striscia di 3 rilevazioni consecutive negative. Sono sempre più gli analisti che si allineano tra quelli che temono per la tenuta della crescita anche negli USA. In contrapposizione a questa nutrita schiera di pessimisti si colloca l’attesa sempre più stringente per un aumento dei tassi a dicembre da parte della FED. Il rendimento a 10 anni USA è nel frattempo salito sino a quota 1,80 mettendo sul mirino la resistenza fissata al 2%. Di per se anche 1,80 costituisce un valido ostacolo per il proseguimento del rialzo, in ogni caso l’apprezzamento della parte lunga della curva depone a favore delle attese su un’imminente azione restrittiva. Quelli più pessimisti replicano, e probabilmente non a torto, sostenendo che la FED debba preparare il terreno per poter avere munizioni utilizzabili per le prossima recessione procedendo quindi all’aumento dei tassi. Se diamo per valido questa tesi un attimo dopo l’annuncio del rialzo dei Fed Funds dovremmo precipitarci ad acquistare bond con duration elevate. Esattamente come è successo lo scorso anno a dicembre quando la Fed aumentò i tassi per la prima volta in questo ciclo espansivo. Al momento manca in ogni caso un pezzo significativo di questo scenario: la correzione del mercato azionario. Lo Standard & Poor 500 quota da mesi sui massimi, in più è riuscito con una certa sorpresa a recuperare oltre misura dalla correzione di febbraio conquistando area 2200. Le ragioni del recupero possono essere accreditate a più fattori, operazioni di M&A, stimoli monetari presenti un po’ ovunque, tassi a livelli di inappetenza. Aggiungerei anche la grande attenzione che la Riserva Federale ha dedicato alla consacrazione di questo rialzo. L’attenzione è stata così puntuale da contenere le vendite che nel frattempo sono emerse tra agosto ed ottobre, sopra quota 2125.
Lo Standard & Poor rappresenta per gli americani un pezzo significativo della loro cassaforte, motivo per cui interpreto la tenuta del mercato come miglio contributo possibile alla campagna elettorale in corso. Di fatto il mercato sconta pienamente l’elezione di Hillary Clinton, mentre risulterebbe scoperto da quella di Donald Trump. Sia che vinca la Prima che il Secondo ci si attende dopo l’Election Day l’avvio di una correzione. Nel caso di Trump la flessione del mercato potrebbe amplificare oltre il 20% proprio perché l’evento non rientrerebbe tra le attese attualmente scontate nei prezzi. I rendimenti del decennale avvierebbero un veloce declino, mentre il dollaro catturerebbe i segnali di avversione al rischio importando flussi che diversamente non saprebbero dove allocare in mezzo ad un mare di liquidità presente ovunque.
Di conseguenza l’area 2125 di S&P 500, come abbiamo scritto più volte e come il mercato ha già collaudato in almeno due occasione rappresenta un potenziale trigger operativo. La perdita di momentum che si è manifestata nella seconda metà di ottobre costituisce un potenziale indizio di quanto abbiamo scritto a pochi giorni dalla conclusione della grande kermesse.