Il 2017 potrà riservare sorprese positive? Le borse potranno continuare il rialzo innescato dopo l’elezione di D. Trump e l’esito del Referendum in Italia? L’euro rimane debole?
l 2016 è storia. E’ iniziato male, molto male, alla fine si è ripreso, soprattutto dopo il superamento dei tre eventi elettorali che tanto hanno disturbato la lettura delle opportunità sui rischi.
Il dollaro, nostra bandiera sul campo di battaglia, non ha deluso le attese. Il cambio eur usd è scivolato sino a fissare minimi infraday a 1,0350 con chiusure postate poco sopra quota 1,04. La chiusura di fine anno sopra 1,05 con un’accelerazione a 1,0650 non ha annullato la debolezza dell’euro che rimane confermata anche per l’anno in corso.
Il petrolio ha riassorbito le perdite dell’autunno fissando valori sopra area 52 usd/bar (Light Crude). Attendiamo di verificare gli eventuali consolidamenti sopra tale soglia per confermare la nostra view a 65 usd/bar nel medio termine. Con il rialzo dei prezzi del greggio e delle materie prime si sono mossi anche i rendimenti obbligazionari. Il 10 anni Usa dopo aver violato in autunno area 1,80 ha accelerato fissando un massimo attorno a quota 2,50. La nostra attesa, al di là di iniziali consolidamenti, conferma una view rialzista con orientamenti verso area 3%. Ciò ha impattato significativamente sui corsi dei Global Bond, degli Emerging Bond ed in parte anche degli Eurobond. Il rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve non ha sorpreso nessuno, fatta eccezione per le dichiarazioni del presidente Yellen quando ha annunciato altri tre aumenti per il 2017. Ciò unito al prolungamento del QE in Europa dovrebbe portare ulteriore forza verso il dollaro.
Le borse dopo l’elezione di D. Trump e l’esito del Referendum in Italia hanno chiuso l’anno in recupero. Tale recupero porterà nei primi giorni di gennaio a prese di beneficio. L’offerta produrrà una breve correzione a cui dovrebbe seguire un nuovo rialzo.
Il nuovo anno presenta molteplici situazioni che posso costituire rischi ma anche opportunità a partire dai 3 eventi elettorali già calendarizzati (Olanda, Francia, Germania) ed uno la cui data non è stata ancora fissata, l’Italia. Nel 2017 dovremmo avere conferme sul trend di crescita delle principali economie mondiali.
Di conseguenza ci attendiamo un rialzo dei corsi delle materie prime, e del petrolio in particolare, nonché un ulteriore apprezzamento delle borse azionarie. L’S&P 500 dovrebbe quindi bilanciare gli eccessi di comprato dopo le Presidenziali riportando i valori verso area 2180; ci sono comunque diversi sostegni tecnici che proteggono il trend dominante, per cui pensiamo che la correzione possa produrre opportunità in ossequio ad un clima macro che offre maggiore visibilità. Ciò non significa che siano sparite le preoccupazioni. I problemi sono molti a partire dall’enorme stock di debito accumulato a livello globale, 217.000 Bil., 325% rispetto al GDP mondiale. Il rialzo dei rendimenti oltre determinati livelli può quindi rappresentare una minaccia che al momento il mercato non prezza. Fintantoché il mercato sottovaluterà le preoccupazioni i mercati azionari potranno continuare ad apprezzarsi. L’S&P 500 potrebbe raggiungere l’area 2450/500. In termini di forza relativa gli indici più penalizzati nel 2016 potrebbero beneficiare di maggior attenzione nelle rotazioni tattiche, Italia in primis. Il range 19000/18500 dovrebbe contenere le flessioni iniziali e consentire un ulteriore ripresa dell’indice sulla scia dell’azione di riparazione del sistema bancario e sulla debolezza dell’euro. Non escludiamo ritorni di valori sui massimi degli ultimi 8 anni.