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US DOLLAR TREND: E' FINITO IL RIALZO?

I rapporti di cambio ed in particolare il trend dell’US dollar rimane uno dei fattori determinanti per gli equilibri di mercato. L’aspettativa sul rialzio dei tassi da parte della Fed rappresenta quindi un dei temi più seguiti dagli invetitori.
Negli ultimi mesi in cui il presidente della Fed Janet Yellen e vari membri del board hanno cambiato prospettiva e retorica per quanto riguarda il ritmo della normalizzazione della politica monetaria promossa dal FOMC. I contenuti dei loro messaggi indirizzati agli investitori si è rivelato estremamente confortante rispetto alla prospettiva di un aumento dei tassi di interesse. Dietro alla retorica vi è la necessità di raffreddare la forza del dollaro, moneta al centro di un afflusso significativo di capitali proveniente dalle aree emergenti e da molte economie avanzate cadute in un regime di tassi negativi.
Al G20 di Shanghai  Janet Yellen ha dettato un linea del tutto inedita, centrata sul controllo del cambio in modo da contenere ulteriori rafforzamenti indesiderati della moneta americana.

La reazione delle due monete sottoposte a dosi massicce di QE, euro e yen, è stata decisa a tal punto da mettere in discussione il profilo tecnico della loro tendenza ribassista. Ovviamente tra gli obbiettivi non dichiarati del programma di sostegno monetario vi sono quelli catalizzati sulla leva della competitività. Il fatto che le due monete abbiano reagito in modo così violento agli stimoli più recenti ha allertato molti traders ed investitori sul timore che il grande trend abbia esaurito gli effetti reflazionistici del cambio.
Come abbiano scritto nella nostra valutazione tecnica, in realtà la situazione va considerata con un approccio più flessibile e meno deterministico sulla direzionalità dei tassi di cambio.
La Fed e l’America hanno la necessità di non prolungare la forza della propria moneta in questa fase in cui l’economia manifesta una frenata sul lato della crescita. Inoltre la Cina sottoposta ad una seria migrazione di capitali verso il dollaro e l’euro, ha bisogno dell’assist della Fed per rendere meno attraente la prospettiva di una svalutazione della propria moneta. Non dobbiamo dimenticare che la PBoC è impegnata a far entrare nel circuito delle monete convertibili lo yuan renminbi.
Per queste ragioni politiche, il dollaro si è preso una pausa utile per consolidare i progressi maturati negli ultimi 24 mesi.
Il Dollar Index in effetti ha violato solo momentaneamente l’area 93 recuperandola quasi subito. La struttura dei prezzi si è notevolmente indebolita attivando molte ipotesi negative sul futuro del dollaro. Noi continuiamo a pensare che il mercato tenterà di verificare almeno quota 95 prima di cambiare opinione sulla solidità del dollaro così fortemente messa in discussione.
Tuttavia per ristabilire condizioni di forza il vero livello da oltrepassare quota a 95,50. Aggiorniamo quindi il ns indicatore di fase sul quadrante rialzista per il b/T, neutro per il medio.
 

Dollar Index
DOLLAR INDEX

Advance Cycle
Nelle ultime sedute il valore dell’indice si riportato sopra quota 95 definendo le pasi per un ulteriore passo in avanti verso il riapprezzamento del dollaro verso paniere di valute.
Fatte le debite riflessioni tecniche sul breve termine, confermiamo ancora una volta la nostra visione rialzista sul medio lungo periodo.
Il rapporto di cambio diretto eur usd in effetti rimane a nostro avviso inserito in un contesto riflessivo. Recentemente l’euro ha fissato un picco in area 1,16, confermando il framework che avevamo stimato nei mesi precedenti.
 
Il modello atteso prevede infatti la permanenza degli scambi ancora all’interno della facia di oscillazione compresa tra 1.16 ed 1.06.  L’attuale movimento tenderà a spingere i prezzi verso la parte mediana 1.10/1.0950. Ciò conferma il nostro Outlook di medio termine secondo il quale gli obbiettivi stimati verso la parità ed area 0,95 rimangono del tutto attivi. In termini temporali pensiamo che tali valori saranno verificati indicativamente nell’estate del 2017.
Rimane vincolante, ai fini dello scenario indicato, la permanenza nel breve periodo del cambio all’interno della banda di consolidamento indicata. Aggiorneremo quindi il nostro indicatore di fase ADVANCE CYCLE © upgradando l’indicatore di lungo termine da neutro nuovamente a rialzista con la violazione di area 1,06 eur usd, evento a cui attribuiamo un grado di probabilità al 70%.
 
EUR USD
EUR USD