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TREGUE FRAGILI E DATI IN SILENZIO: LA SETTIMANA CHE CONFONDE I MERCATI

La recente tregua tra Israele e Palestina resta fragile, con accordi informali, riunioni diplomatiche guidate dagli Stati uniti e tanto altro ancora. Nonostante ciò il conflitto tra i due paesi permane, come una promessa fatta tra amici, ma con le dita incrociate. In aggiunta, gli attacchi tra Russia e Ucraina si stanno intensificando, con il Cremlino che mira a conquistare la città strategica di Pokrovsk, mentre le infrastrutture energetiche rimangono nuovamente nel bersaglio di entrambi gli Stati. Tuttavia, ci sono anche delle notizie positive, infatti si guarda alla possibilità della chiusura dello shutdown governativo USA dopo che il Senato ha posto le basi per una votazione sulla riapertura del governo federale.

Per quanto riguarda gli appuntamenti della settimana, i rilasci dei dati sono scarni, in quanto, anche se lo shutdown dovesse chiudersi, non ci sarebbe il tempo tecnico per la pubblicazione dei dati federali. Nello specifico, oggi non sono previste rilevazioni che possano muovere significativamente il mercato. Domani potremo osservare l’indice ZEW della Germania sulle condizioni economiche, inoltre sarà resa nota anche la sua variante sul sentiment sull’andamento futuro dell’economia tedesca e quello sulla fiducia nell’area Euro, quest’ultimo previsto in leggero aumento a 23,5 dal 22,7 precedente.

Mercoledì ci saranno informazioni utili sull’evoluzione dei prezzi della Germania, con il rilascio dell’IPC mensile e quello annuale, entrambi previsti in linea con le trasmissioni precedenti, ovvero 0,3% per il primo e 2,3% per il secondo. In aggiunta, ci saranno importanti spunti sullo sviluppo della produzione industriale italiana, prevista in aumento a 1,5% (precedente -2,4%) su base mensile.

Come menzionato, qualsiasi sia l’andamento dello shutdown, giovedì non verranno pubblicati dati federali americani tra cui quelli sull’inflazione, aumentando l’ambiguità sul futuro orientamento dei tassi di interesse. Queste dinamiche saranno analizzate dai noi in diretta streaming, in concomitanza con le prossime riunioni delle banche centrali, nell’appuntamento Inside Central Bank (clicca qui per ricevere l’invito)

La settimana si chiuderà con i dati sull’inflazione Francese, attesi in rialzo a 0,1% su base mensile, e con le stime preliminari del PIL (3­° trimestre) della zona euro, con ipotesi che confermano il quadro precedente: 0,2% nella rilevazione mensile, 1,3% per l’annuale.

EUR/USD SOTTO PRESSIONE: IL CANALE RIBASSISTA TIENE ANCORA

L’eur usd si sta muovendo all’interno del canale ribassista impostato dai nostri modelli, individuato nel range tra 1,16 e 1,470/1,370. Nelle ultime giornate il tasso di cambio ha testato più volte la parte superiore, senza mai romperla definitivamente. Se i valori dovessero superare 1,16, scatterebbero significativi stop loss su posizioni lunghe di dollari, comportando un rialzo temporaneo dell’euro. La nostra prospettiva rimane ribassista (come indicato nel nostro post di inizio ottobre), con un importante supporto individuato a 1,1530, target in cui si verificherebbe un rilevante aumento di acquisti di dollari e quindi, un aumento della forza del movimento al ribasso. Continueremo a monitorare i livelli del canale citato, aggiornando assiduamente i valori dei nostri modelli. Per rimanere aggiornato sui prossimi movimenti di mercato, e ricevere ulteriori informazioni esclusive, iscriviti alla Boarding List Riskoo

Per avere una visione completa sull’andamento di tutti i rapporti di cambio potete iscrivervi al nostro servizio FX Riskoo al seguente link. Fx Riskoo copre lo scenario e gli analytics su oltre 40 rapporti di cambio.

WB RATES RISK MANAGEMENT: EUR/USD ADVANCED CYCLE