Nel mercato Forex sono sempre le aspettative sui tassi a focalizzare l’attenzione degli operatori, per cui l’andamento dell’inflazione e degli strumenti più sensibili alle sue variazioni, fra tutti l’energia, sono sempre seguiti con estrema attenzione.
Come abbiamo commentato nell’ultimo INSIDE CENTRAL BANK di aprile, la BCE ha messo in evidenza l’intenzione di operare indipendentemente dalla FED sui tassi. Il salto di comunicazione stravolge il modus operandi delle banche centrali. La Federal Reserve ha sempre tracciato le linee di tendenza sui cicli di politica monetaria. In questo caso le dichiarazioni della governatrice Christine Lagarde disattendono le aspettative aprendo scenari in cui aumenta la volatilità nel mercato Forex. Gli elementi che contribuiranno maggiormente ad alimentare l’erraticità dei corsi valutari saranno ancora una volta il petrolio ed il natural gas.
Con conflitti attivi nelle aree in cui l’effetto di trasmissione delle tensioni geopolitiche verso i mercati dell’energia, ogni segnale costituisce sintomo di incertezza e quindi di volatilità sulle quotazioni. Di conseguenza le interelazioni tra eventi politici, effetti sui prezzi dell’energia, aspettative inflative ed impatti sui tassi e cambi costituiscono gli elementi di base per la costruzione di un algoritmo per la piattaforma di intelligenza artificiale che possa spiegare i movimenti del mercato Forex.
Scopo dell’algoritmo è quello di stimare la variabile che in estrema sintesi calcola il sottostante differenziale tassi tra dollaro e rispettive divise. Nel caso del rapporto eur usd da tempo il nostro modello segnala l’incremento di una progressiva divergenza tra la curva USA rispetto a quella UEM.
Di questo segnale abbiamo aggiornato gli sviluppi anche nel nostro ultimo report WB PERSPECTIVE RATES di aprile. La nostra ipotesi di base prevede un allargamento del differenziale sino a 275/85 bp. Sulla base di queste proiezioni il nostro modello stimava nell’Outlook 2024 la ripresa del ciclo rialzista del dollaro. A conferma del ciclo atteso, il cambio eur usd sta avvicinando il primo significativo target (intermedio) previsto per l’anno in corso, area 1,06/1,05.
Di conseguenza la gestione proattiva del rischio rimane favorevole per i creditori di dollari (flussi export), tuttora critica per le posizioni debitorie (flussi import). E’ chiaro che nell’ambito delle strategie di FX Risk Management si dovranno aggiornare i livelli di alert in funzione della gestione dinamica dei rischi ed opportunità sottostanti.
I Market Mover della settimana
Martedì S&P Global pubblicherà le anticipazioni Flash sugli esiti dei sondaggi PMI del mese di aprile per le principali aree economiche. In generale sono attesi segnali di miglioramento dell’indice di fiducia per i comparti dei servizi e del manifatturiero. In particolare il consensus si aspetta un recupero del sentiment dell’industria manifatturiera tedesca, come pure per l’Eurozona. Anche negli Stati Uniti è atteso un dato in ulteriore miglioramento. Tale indicazione sarà messa in relazione con il dato sulla crescita USA relativa al primo trimestre di quest’anno. Le stime riportano un consensus pari al 2,5%. Ci aspettiamo un dato sopra le attese nell’intervallo 2,7/2,9%. In ogni caso la conferma delle stime tenderà a ridurre le aspettative sulla riduzione dei tassi almeno sino al mese di settembre. Per le decisioni di politica monetaria che il Fomc dell’1maggio delibererà non sono attese particolari azioni. Il mercato Forex sconta un primo eventuale ribasso a partire dal mese di settembre ancorché la curva future sui Fed Funds sconta soltanto una probabilità poco superiore al 35% che ciò possa concretizzarsi. Gli operatori cercheranno maggiori dettagli sul riposizionamento della Banca centrale nella conferenza stampa che seguirà la conclusione del Fomc. Il governatore Jerome Powell dovrebbe offrire una nuova chiave di lettura sulle aspettative inflative e sulle possibili azioni future di policy monetaria.