BTP – L’ondata di avversione al rischio sui mercati finanziari innescata a Wall Street dal warning di Apple sulle vendite e dai timori sullo stato di salute dell’economia globale ha pesato sul mercato obbligazionario italiano. Il tasso del Btp decennale ha messo a segno un rialzo di 20 punti rispetto alla precedente chiusura spingendosi fino a 2,89%, mentre lo spread con l’analoga scadenza del Bund si è spinto fino a quota 275 pb, massimo da metà dicembre.
DAZI – Segnali di dialogo tra Stati Uniti e Cina sul fronte del commercio. Le due parti s’incontreranno a Pechino all’inizio della prossima settimana (il 7 e l’8 gennaio) per cercare di porre fine ad una disputa che sta pesando su entrambe le economie, mettendo in tensione i mercati finanziari globali.
PMI SERVIZI ITALIA E ZONA EURO – In arrivo i numeri di dicembre delle indagini preliminari sull’attività dei servizi del settore servizi delle principali economie europee, Italia inclusa. Diffuso mercoledì, l’indice italiano per il manifatturiero ha mostrato una contrazione a dicembre per il terzo mese di fila. Per l’indice relativo ai servizi le attese sono un livello di attività stabile a 50,3, appena oltre la soglia 50, spartiacque tra crescita e contrazione. Per quanto riguarda la zona euro, è prevista una conferma della lettura preliminare a 51,4, il livello di crescita più basso da novembre 2014.
INFLAZIONE ITALIA E ZONA EURO – Restando sul fronte macro, in mattinata Istat renderà nota la stima preliminare dei prezzi al consumo di dicembre che andrà confrontata con la flessione di 0,1% su mese e l’incremento dell’1,7% su anno osservato a novembre. Eurostat diffonderà l’analoga statistica per l’intera zona euro: in questo caso le attese sono per una lettura a 1,8% su anno, in frazionale calo dall’1,9% di novembre. Istat diffonderà anche il valore dell’inflazione media annua del 2018.
OCCUPATI USA – Dall’altra parte dell’Atlantico, l’attenzione sarà rivolta ai numeri sul mercato del lavoro Usa di dicembre, in arrivo nel primo pomeriggio. Il consensus Reuters proietta un aumento degli occupati non agricoli di 177.000 unità dopo i 155.000 del mese precedente, ampiamente sotto le attese.
PMI SERVIZI CINA – In dicembre il settore dei servizi cinese ha accelerato il proprio ritmo di crescita, controbilanciando in parte i segnali di rallentamento dell’ economia, e in particolare dal manifatturiero, secondo i numeri dell’indagine Markit/Caixin sui direttori acquisti. L’indice Pmi è salito a 53,9 da 53,8 di novembre, mantenendosi in territorio espansivo.
PMI MANIFATTURA GIAPPONE – L’attività del settore manifatturiero giapponese è risultata in crescita più di quanto inizialmente indicato a dicembre, stando all’indagine congiunturale Markit/Nikkei. L’indice finale si è infatti attestato a 52,6 contro 52,4 della lettura preliminare, da 52,2 di novembre.
GREGGIO – Quotazioni petrolifere in marginale rialzo sulle piazze asiatiche, dopo il calo della precedente seduta, supportate dai segnali di dialogo sul commercio tra Stati Uniti e Cina. Intorno alle 7,40 i futures sul Brent salgono di 41 centesimi a 56,36 dollari il barile; i futures Nymex avanzano di 40 centesimi a 47,49 dollari il barile.
FOREX – Lo yen, che tende a sovraperformare nelle fasi di avversione al rischio, ritraccia verso le principali controparti, sulle speranze il difficile dialogo sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina possa compiere qualche passo avanti, ma il calo della valuta giapponese è limitato dai timori sulla crescita globale. Lo yen scivola di 0,4% sull’euro, che sale a 123,11 da 122,66 yen della precedente chiusura; la valuta giapponese perde quota anche sul biglietto verde, che avanza a 108,13 da 107,65 yen; poco mosso l’euro/dollaro a 1,1386 da 1,1382 dell’ultima chiusura.
TREASURIES – Dopo il rally della seduta precedente, in cui ha beneficiato del clima di pesante avversione al rischio, l’obbligazionario Usa ritraccia leggermente negli scambi asiatici. Il rendimento del decennale benchmark sale a 2,579% da 2,552% della chiusura precedente. Nell’ultima seduta, il rendimento del 2 anni Usa è sceso allineandosi al tasso effettivo dei Fed funds (2,4%) per la prima volta dal 2008, a suggerire la convinzione degli investitori che l’istituto centrale Usa difficilmente riuscirà a proseguire nel percorso di aumento del costo del denaro, dopo le quattro strette decise nel 2018.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Ihs Markit, Pmi servizi dicembre (9,45) – attesa 50,3.
Istat, stima prezzi al consumo dicembre (11,00).
FRANCIA
Stima prezzi al consumo dicembre (8,45) – attesa dato armonizzato 2,0% a/a.
Pmi servizi Markit finale dicembre (9,50) – attesa 49,6.
Pmi composito Markit finale dicembre (9,50) – attesa 49,4.
GERMANIA
Pmi servizi Markit finale dicembre (9,55) – attesa 52,5.
Pmi composito Markit finale dicembre (9,55) – attesa 52,2.
Tasso disoccupazione dicembre (9,55) – attesa 5,0%.
GRAN BRETAGNA
Banca d’Inghilterra, crediti al consumo novembre (10,30).
Pmi servizi Markit/Cips dicembre (10,30) – attesa 50,7.
PORTOGALLO
Stima prezzi al consumo dicembre (10,30).
SPAGNA
Pmi servizi dicembre (9,15) – attesa 53,9.
ZONA EURO
Pmi servizi Markit finale dicembre (10,00) – attesa 51,4.
Pmi composito Markit finale dicembre (10,00) – attesa 51,3.
Stima prezzi al consumo dicembre (11,00) – attesa 1,8% a/a.
Prezzi alla produzione novembre (11,00) – attesa -0,2% m/m; 4,1% a/a.
USA
Occupati non agrcoli dicembre (14,30) – attesa 175.000.
Tasso disoccupazione dicembre (14,30) – attesa 3,7%.
Media guadagni dicembre (14,30) – attesa 0,3% m/m; 3,0% a/a.
Media ore lavorate settimanali dicembre (14,30) – attesa 34,5 ore.
Pmi servizi Markit finale dicembre (15,45).
Pmi composito Markit finale dicembre (15,45).
Scorte Usa settimanali prodotti petroliferi Eia (17,00).
BANCHE CENTRALI
USA
Atlanta, interventi presidente Fed Powell e presidente Fed Atlanta Bostic (16,15). Baltimora, intervento presidente Fed Richmond Barkin (19,30)