Skip to content

MARKET MOVER 3 DICEMBRE 2018

Buongiorno,

L’incontro fra XI e Trump al G20 in Argentina non ha prodotto alcuni effetti giudicati positivi dal mercato:

  • dal primo gennaio 2019 non scatteranno nuovi dazi verso la Cina;
  • verranno mantenuti quelli attivi al 10%;
  • vi sarà una tregua di 90 giorni dal primo gennaio durante i quali proseguiranno i colloqui;
  • solo se dopo questi colloqui non ci saranno nuovi accordi, allora scatteranno le sanzioni;
  • Xi non bloccherà un nuovo accordo Qualcomm NXP se questo verrà riproposto.

Inoltre la  Cina si impegna a compensare le esportazioni con importazioni di prodotti agricoli ed energetici dagli USA.

I mercati premiamo questo compromesso con acquisti di equity piuttosto significativi. Ciò allontana il pericolo di un breakout dei livelli critici messi a fuoco nei giorni precedenti riportando l’attenzione sui valori  opposti all’attuale range.

Il dollaro subisce significative vendite contro yuan renminbi con un ribasso dell’1% dopo aver oscillato a lungo sotto la soglia 6,95/7 usd cny.

Di conseguenza l’eur cny prosegue la fase di declino così come anticipata nei nostri studi pubblicati per il servizio di Risk management.

L’eur usd si apprezza sino a spingere i valori a ridosso dell’area 1.1370 dove questa mattina collochiamo il transito della prima soglia di resistenza. Per questa settimana abbiamo fissato un range tra 1.1245 eur usd nella parte inferiore ed 1.1470 in quella superiore.  La scorsa settimana il cambio ha chiuso al valore più basso dal mese di luglio 2017.  Il nostro scenario di base rimane riflessivo.

Nel frattempo lo spread, come fortemente indicato nei nostri studi, scende oggi sotto quota 8287 avviando il ritracciamento verso 240 del differenziale tra il 10 anni Germania ed Italia. Ciò darà impulso al FTSE Mib ed al comparto banche.

 


GLI EVENTI DI OGGI

 

MANOVRA ITALIA – Sono proseguiti nel fine settimana i segnali di distensione tra Roma e Bruxelles sulla manovra di bilancio. Dal G20 di Buenos Aires, dove con Tria ha incontrato Juncker, Conte ha lanciato messaggi di ottimismo sulla possibilità di arrivare ad una soluzione, evitando la procedura d’infrazione per debito eccessivo.

Bruxelles punta ad un compromesso che consenta di portare il target del deficit/Pil 2019 a 1,9-2% da 2,4%, ricostruzione confermata da alcune dichiarazioni di Tria riportate oggi dai alcuni quotidiani.

Tale punto di caduta potrebbe essere digerito non senza difficoltà da Di Maio e Salvini, i cui toni si sono fatti ultimamente più dialoganti ma che dovranno accettare un qualche ulteriore ridimensionamento delle misure bandiera, ovvero reddito di cittadinanza e ammorbidimento dei criteri per l’accesso alla pensione. Ieri intanto, i due vicepremier hanno diramato una nota congiunta di sostegno a Conte, affidandogli il ruolo di negoziatore con Bruxelles, mentre Tria, osserva La Stampa, pare messo nell’angolo.

In giornata, sempre secondo quanto riportato dai giornali, potrebbe tenersi un nuovo vertice di governo sulla manovra, il cui testo questa settimana sbarcherà alla Camera. Della manovra italiana discuterà a Bruxelles l’Eurogruppo, cui prenderà parte il ministro dell’Economia, che ha all’ordine del giorno proprio una valutazione dei piani di bilancio degli stati membri.

 

TREGUA USA-CINA SU DAZI – Cina e Stati Uniti hanno siglato una tregua nella disputa commerciale dopo l’incontro tra Trump e Xi Jinping sabato a margine del G20. Gli Stati Uniti manterranno dazi del 10% su 200 miliardi di dollari di merci cinesi ma la Casa Bianca ha scelto “per il momento” di non operare un rialzo al 25% a partire dal primo gennaio 2019.

 

ESITO G20 – Nel comunicato finale gli Stati Uniti hanno ottenuto che non venisse inserita una condanna del protezionismo, mentre si fa accenno alla necessità di rivitalizzare il commercio internazionale e il Wto. Washington ha inoltre ribadito che non intende rispettare l’accordo sul clima di Parigi, al contrario degli altri Paesi.

 

PMI MANIFATTURA ITALIA – Riflettori puntati sull’indagine congiunturale sull’attività del manifatturiero italiano, per cui è previsto un proseguimento della contrazione con l’indice Pmi in ulteriore calo a 48,8 da 49,2 di ottobre. Il dato arriva in un contesto che vede addensarsi nubi minacciose sull’economia, dopo che Istat ha rivisto al ribasso il dato sul Pil nel terzo trimestre 2018 a -0,1% su trimestre (da zero della prima stima) e +0,7% (da +0,8%) su anno. Una battuta d’arresto che ha riflessi negativi sulla conclusione del 2018 che, secondo Confindustria, rischia di essere archiviato con una recessione tecnica, e sulle prospettive per il prossimo anno. Gli economisti concordano sul fatto che nel 2019 la crescita non solo non raggiungerà l’1,5% ipotizzato dal governo, ma si fermerà sotto l’1%.

 

PMI MANIFATTURA ZONA EURO – In arrivo anche le indagini congiunturali sulla manifattura delle altre principali economie europee e della zona euro nel suo complesso. La stima flash del blocco, diffusa il 23 novembre, mostrava un rallentamento dell’attività del settore a 51,5 da 52,0 di ottobre.

 

VOTO ANDALUSIA – Il partito di estrema destra Vox ha conquistato 12 seggi nell’assemblea della regione spagnola e potrebbe rivelarsi decisivo nella formazione del governo locale. Per la prima volta dalla fine della dittatura franchista, alla fine degli anni Settanta, un partito nazionalista si fa avanti in Spagna, Paese finora immune ad una tendenza emersa in tutta Europa.

 

PMI MANIFATTURA CINA – L’indice Markit/Caixin relativo all’attività della manifattura è passato a novembre a 50,2 da 50,1 di ottobre, mentre le attese erano per una frenata a 50, soglia che separa la contrazione dalla crescita. L’attività del settore ha mostrato dunque una lieve accelerazione del ritmo di crescita, che resta comunque debole, mentre gli ordini dall’estero hanno ampliato il loro declino, colpiti dalle tensioni commerciali con gli Usa.

 

PMI MANIFATTURA GIAPPONE – L’attività del settore manifatturiero ha mostrato a novembre un ritmo di crescita inferiore rispetto ad ottobre, secondo i dati finali dell’indagine Markit/Nikkei. Il Pmi si è attestato a 52,2 da 52,9 di ottobre, risultando migliore rispetto alla lettura flash (51,8), ma toccando comunque il minimo da agosto 2017.

 

FOREX – L’euro è in rialzo sul dollaro e sullo yen, entrambi appesantiti dalla tregua tra Cina e Usa sui dazi, che ha ridato fiato all’appetito di rischio. Intorno alle 7,30 la valuta unica sale a 1,1365 dollari da 1,1315 della precedente chiusura e a 129,00 yen da 128,45. Dollaro/yen stabile in area 113,50.

 

GREGGIO – I segnali di distensione tra Usa e Cina sui dazi spingono in deciso rialzo le quotazioni petrolifere. I future sul Brent salgono di 2,69 dollari al barile a quota 62,13; i derivati del Nymex salgono di 2,51 dollari a 53,44 dollari al barile.

 

TREASURIES – Obbligazionario statunitense in calo sulle piazze asiatiche, in un clima di propensione al rischio determinato dalla tregua tra Washington e Pechino sui dazi. Il rendimento del decennale benchmark sale a 3,046% da 2,993% della chiusura.

 

DATI MACROECONOMICI

ITALIA

Markit, Pmi manifattura novembre (9,45).

Ministero Trasporti, dati auto novembre (18,00).

Tesoro, atteso fabbisogno settore statale novembre.

 

FRANCIA

Pmi manifattura finale novembre (9,50).

 

GERMANIA

Pmi manifattura finale novembre (9,55) – attesa 51,6.

 

GRAN BRETAGNA

Pmi manifattura novembre (10,30) – attesa 52.

 

GRECIA

Pmi manifattura novembre (10,00).

 

SPAGNA

Pmi manifattura novembre (9,15).

 

ZONA EURO

Pmi manifattura finale novembre (10,00) – attesa 51,5.

 

USA

Pmi manifattura finale Markit novembre (15,45).

Spese costruzioni ottobre (16,00) – attesa 0,4% m/m.

Ism, Pmi manifattura novembre (16,00) – attesa 58,0.

 

ASTE TITOLI DI STATO

EUROPA

Germania, Tesoro offre 2 miliardi Bubill scadenza 19/6/2019.

Olanda, Tesoro offre titoli Stato Dtc.

 

USA

Washington, Tesoro offre 39 miliardi dollari titoli Stato 13 settimane 7/3/2019 e 36 miliardi titoli Stato 26 settimane 6/6/2019.

 

BANCHE CENTRALI

ITALIA

Banca d’Italia pubblica ITA-coin novembre.

 

EUROPA

Svezia, riunione board esecutivo Riksbank (9,00).

Zona euro, intervento Coeuré (Bce) a riunione Eurogruppo a Bruxelles.

Zona euro, intervento Nouy (Bce) a Bruxelles (9,45).

 

USA

New York, vicepresidente Fed supervisione Quarles partecipa a sessione Q&A su outlook economico, inflazione e politica monetaria (14,00).

New York, intervento presidente Fed New York Williams (15,15).

New York, intervento consigliere Fed Brainard (16,30).

Laredo, intervento presidente Fed Dallas Kaplan (19,00).

 

APPUNTAMENTI

ITALIA

Roma, Aspen Institute Italia “US-Italy Dialogue, the Economics of the Bilateral Relationship” aperto alla stampa intervento Moavero Milanesi (9,00); segue a porte chiuse con sottosegretario MiSE Geraci, Calenda, Montanino, Siniscalco.

Firenze, giornata di studi “L’Unione Europea tra riforme economiche e problemi politici” con presidente Abi Patuelli (15,00).

Monza, Assolombarda-PwC presenta ricerca “Top500+” con Giorgetti (17,00).

S. Donato Milanese, inizia 124° consiglio nazionale Fabi, celebra 70° “Nothing about us, without us, is for us”, termina il 5 dicembre; tavola rotonda di apertura “Una crisi infinita” con Tajani, Patuelli, Guzzetti. Chiusura mattinata con dibattito sulla revisione della legge Fornero. Nel pomeriggio dibattito su “Il lavoro prima di tutto” con sottosegretario Economia Villarosa, presidente Commissione Finanze del Senato Bagnai; conclusioni Sabatini.

 

EUROPA

Bruxelles, riunione Eurogruppo.

Bruxelles, conferenza stampa Stoltenberg (11,00