Buongiorno,
alle 9,30 commento in diretta a LE FONTI TV, ospite di Annabella D’Argento, la decisione della FED e le possibili decisioni della BCE in un quadro oggettivamente teso Nel pomerriggio sarò ospite all’IT FORUM 2018 per tracciare lo scenario per la seconda parte del 2018 e d il prossimo 2019.
GIOV 14 GIU h. 9.30 LE FONTI TV INTERVISTA IN DIRETTA CON ANNABELLA D’ARGENTO
GIOV 14 GIU h. 1630 IT FORUM CONFERENZA PROGRAMMA ED ISCRIZIONE
MERC 21 GIU h 17.30 JANUS CLUB GENIO ED INNOVAZIONE: SPINTE VITALI DELLE NOSTRE IMPRESE PROGRAMMA JANUS CLUB PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
MER 27 GIUGNO H. 16.30 IL PROCESSO DI RISK MANAGEMENT PER LE IMPRESE INDUSTRIALIseminario organizzato da Associazione Italiana Tesorieri d’Impresa ed ARPER
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La decisione della Fe ampiamente scontata ha liberato il mercato dall’influenza operativa dettata dall’attesa per consentire di guardare senza altri filtri alla decisione odierna della BCE. Su questo fornte non vi sono scommesse condivise. C’è chi ritiene maturi i tempi per dichiarare la chiusura del QE, chi invece (probabilmente la maggioranza), si aspetta una chiusura a dicembrecon progressiva riduzione degli acquisti di Bond.
Attenzione perchè dal momento in cui Mario Draghi annuncerà la fine del QE, i mercati entreranno in una modalità operativa più ordinaria, nel senso che tutte le istituzioni, governative e corporate, dovranno ritornare a finanziarsi secondo le normali regole del mercato. Non ci sarà più un acquirente di ultima istanza dei loro bond. In altri termini con il rialzo della Fed e la chiusura del QE si compie un sostanziale passo verso la normalità. Rimane ancora aperto il canale della PBoC. La banca centrale cinese pur in un regime di progressiva contrazione continua ad operare servendo liquidità al sistema stringendo nel contempo i criteri di concessione verso il sistema delle shadow banking che operano in Cina.
Veniamo ai temi operativi:
EUR USD: i prezzi rimangono ancora orientati al rialzo, la violazione di 1.1790 spingerà i valori verso i recenti massimi a 1.1850 dove si colloca il successivo livello di resistenza. La tenuta di 1.1780 favorirà il break up e l’accelerazione verso 1.1930. Ricordiamo che il nostro modello accredita potenziali spinte in direzione di 1.2000/1.2050. Riteniamo piuttosto improbabile fallimenti del set up indicato e conseguente break out di 1.17. Qualora il mercato nei prossimi giorni dovesse raggiungere l’obbiettivo atteso si potrà considerare l’apertura di nuove posizioni lunghe di dollari.
Le borse hanno assorbito come da attese senza scossoni l’annuncio della Fed. L’indice MSCI World pur chiudendo in leggero consolidamento conserva la struttura positiva. Tuttavia segnali di consolidamento più significativi potremmo vederli dopo la decisione della BCE. L’S&P 500 dalla chiusura a 2775 di ieri sera dovrebbe regridire verso 2730. Sopra tale soglia il nostro modello rimane positivo. Per il Dax l’analogo punto quota 12735, per l’Eurostoxx 50 3435.
Il FTSE Mib non è riuscito ieri a superare area 22400, ovvero il precedente picco segnato agli inizi di giugno. Rimaniamo comunque fiduciosi auspicando tuttavia la tenuta in chiusura odierna di area 22100. Sopra tale livello conferiamo target di breve a 22600 ed area 23300/500.
Tale movimento si sovrappone ad un rientro parziale dello spread verso area 200/190.
Sul Brent abbiamo a fuoco il range 77.25 – 74.40. Per la prosecuzione del rialzo risulta ora indispensabile il break up di 77.10/20 altrimenti si rischia la formazione di un segnale di reversal del trend dominante.
WB
le notizie che aiutano la gestione del rischio di cambio
MEETING BCE – Appuntamento clou della giornata è il meeting Bce a Riga, con la conferenza stampa di Draghi, da cui secondo una parte del mercato potrebbero arrivare indicazioni formali sul percorso di chiusura del Qe. Come mostrato anche dall’ultimo sondaggio Reuters, il consensus è per un azzeramento del programma entro fine 2018, con un’ampia maggioranza degli economisti che indica il termine di dicembre. La Bce ha finora evitato di impegnarsi su date precise. Ma dopo le recenti dichiarazioni di tono restrittivo di diversi suoi esponenti, in particolare Praet, secondo cui Francoforte discuterà nel meeting di giugno se ridurre progressivamente gli acquisti, si è cominciata a prezzare la possibilità che la banca centrale fornisca già ora un segnale più preciso. Sul fronte tassi, le aspettative sono per un primo intervento sulla deposit facility nel secondo trimestre del 2019 (probabilmente a giugno) e per un rialzo di quello principale nel trimestre successivo.
INFLAZIONE – La conclusione del meeting Bce sarà preceduta dai dati finali di maggio sull’inflazione in Germania e Francia, che contribuiranno a far capire quanto decisa e rapida potrà essere la banca centrale nella progressiva rimozione dello stimolo monetario. Lo stesso Praet ha affermato che la forza sottostante dell’economia dell’area euro sta influenzando la formazione dei salari e che quindi la Bce è sempre più fiduciosa sul ritorno dell’inflazione verso il target. Per la Francia si parte da una stima flash da 2,3%, massimo da agosto 2012 (dati armonizzati). Il dato tedesco appena uscito ha confermato le cifre preliminari.
MEETING FED – In linea alle aspettative di mercato e analisti, al termine del Federal Open Market Committee la Federal Reserve Usa ha deciso di aumentare il costo del denaro di un quarto di punto, portando il tasso di riferimento sui Fed Fund a 1,75%-2,00%. Si tratta della seconda stretta da un quarto di punto nel 2018 dopo quella analoga di marzo, una decisione che è stata adottata all’unanimità. La banca centrale statunitense vede altri due rialzi nel 2018, per un totale di quattro nell’anno, e tre rialzi nel 2019. Definisce inoltre la crescita economica solida mentre prima l’aveva descritta come moderata e ribadisce che la politica monetaria resta accomodante.
POLITICA MONETARIA CINESE – Contrariamente alle attese del mercato, l’istituto centrale cinese ha lasciato invariato il costo dei prestiti interbancari, una decisione che va in senso contrario all’azione della Fed. Il tasso per i reverse repurchase agreement a sette giorni è rimasto al 2,55%, il 14 giorni al 2,70% e quello a 28 giorni al 2,85%, come ha dichiarato la Banca popolare cinese (PBOC) sul proprio sito web. I ‘reverse repos’ sono uno dei suoi strumenti più comunemente usati per controllare la liquidità nel sistema finanziario.
DATI CINA – Pubblicate le cifre sulla produzione industriale cinese di maggio, che ha messo a segno un +6,8% su anno, appena al di sotto dell’atteso 6,9% e non lontanissimo dal 7,0% di aprile. Le vendite al dettaglio, sempre in maggio hanno registrato un +8,5% tendenziale contro attese per un più sostenuto rialzo del 9,6%, mentre gli investimenti urbani, sempre a maggio, hanno registrato un rialzo del 6,1%, più limitato rispetto alle attese di un +7,0%.
DATI GIAPPONE – E mentre la Banca del Giappone inizia il proprio meeting di politica monetaria (che si concluderà venerdì mattina), numeri sulla produzione in maggio sono arrivati anche da Tokyo, con la seconda lettura di aprile. Il dato si attesta a +0,5%, un rallentamento appena meno marcato di quello mostrato dal dato preliminare: +0,3% su mese da +1,4%. L’utilizzo della capacità produttiva su mese si attesta in aprile a 1,8% dal precedente +0,5%.
FOREX – Il movimento di rialzo del dollaro innescato dall’azione della Fed sbiadisce in attesa del meeting Bce. La valuta Usa lascia quindi i massimi delle tre settimane contro lo yen, mentre i trader prendono profitto in vista della riunione dell’istituto centrale europeo. Attorno alle 7,50, l’euro vale 1,1801/05 dollari da una chiusura a 1,1789; e 129,87/91 yen da 130,09. Alla stessa ora il dollaro/yen si attesta a 110,03/07 da 110,32 della precedente chiusura.
GREGGIO – Prezzi del greggio in calo, appesantiti dal rialzo della produzione e dalla riduzione dell’attività di raffinazione cinese, nonostante un forte consumo di carburante negli Usa e un calo delle scorte abbiano in parte controbilanciato il declino. Attorno alle 7,50 il future di riferimento sul Brent cede 27 centesimi a 76,46 dollari al barile, mentre il future sul greggio Usa arretra sul Nymex di 7 centesimi a 66,57 dollari.
BTP – L’obbligazionario italiano affronta l’appuntamento Bce in un clima di minore tensione, grazie alle recenti rassicurazioni giunte dal governo su euro e conti pubblici (dal ministro Tria, ma anche da Savona), che hanno anche permesso al Tesoro di superare senza grossi problemi le aste, al di là dello scontato rialzo dei rendimenti. Ma il mercato si conferma percorso da forte volatilità. L’ultima chiusura è stata in positivo, ma lontana dai massimi: i Btp hanno chiuso la seduta di ieri con uno spread di 233 punti base (in discesa dai 237 della seduta precedente ma sopra il minimo intraday di 227) e con un tasso decennale di 2,81%. Oggi intanto Tria incontrerà a Berlino il collega tedesco Scholz, mentre è saltato il previsto incontro a Parigi con Le Maire.
PRIMARIO – Con le riaperture dei titoli a medio lungo in asta oggi si chiude la tornata di collocamenti di metà mese. I quattro Btp (3, 7, 30 anni e l’off-the-run settembre 2046) verranno offerti per l’importo supplementare di 937,5 milioni complessivi. Al netto di tali riaperture, le esigenze di rifinanziamento del 2018 del Tesoro (tra 390 e 400 miliardi) risultano coperte per circa il 55%. Sempre sul primario, è in agenda anche un’asta irlandese a breve, con l’offerta di 500 milioni di titoli a un anno.
TREASURIES – In attesa dei rialzi dei tassi da parte della Fed, i rendimenti dei titoli del Tesoro Usa sono saliti. Attorno alla chiusura il tasso del decennale di riferimento si attestava a 2,961% con un calo del prezzo di 1/32.
DATI MACROECONOMICI
FRANCIA
Prezzi al consumo finali maggio (8,45) – attesa dato armonizzato 0,4% m/m; 2,3% a/a.
GERMANIA
Prezzi al consumo finali maggio (8,00).
GRAN BRETAGNA
Vendite al dettaglio maggio (10,30) – attesa 0,5% m/m, 2,4% a/a.
GRECIA
Tasso disoccupazione trim1 (11,00).
USA
Prezzi import maggio (14,30) – attesa 0,5% m/m.
Prezzi export maggio (14,30) – attesa 0,3% m/m.
Vendite al dettaglio maggio (14,30) – attesa 0,4% m/m.
Nuove richieste sussidi disoccupazione settimanali (14,30) – attesa 224.000.
Scorte all’industria aprile (16,00) – attesa 0,3% m/m.
ASTE DI TITOLI DI STATO
EUROPA
Irlanda, Tesoro offre 500 mln euro in titoli di Stato a 12 mesi.
BANCHE CENTRALI
EUROPA
Zona Euro, riunione Consiglio Bce a Riga; seguono annuncio tassi (13,45) e conferenza stampa Draghi (14,30).
ASIA
Giappone, Bank of Japan inizia riunione di politica monetaria; termina il 15 giugno.
APPUNTAMENTI
ITALIA
Roma, alla Camera informativa urgente di Di Maio.
Roma, convention Abi “Unione Bancaria e Basilea 3” con DG Sabatini, Nicoletti Altimari (Bce), vice DG Banca d’Italia Signorini (9,15), atteso presidente Consob Nava; intervento economista board Fed Finger (12,45).
Roma, conferenza stampa di presentazione convegno “Attacco al Debito Pubblico” con vice DG Abi Torriero, Reviglio di CDP, Minenna di Consob (11,30).
Roma, Anac presenta relazione attività 2017, con Massafra (11,00).
Roma, presentazione del libro “Oro” di Salvatore Rossi (DG Banca d’Italia) con l’autore, presidente Sace Quintieri (17,30).
Napoli, convegno “La ripresa industriale italiana: crescita strutturale o congiunturale?” con Boccia (14,30).
Berlino, Tria incontra ministro Finanze tedesco Scholz (8,30).
EUROPA
Madrid, premier Sanchez riceve controparte irlandese Varadkar (13,00).
Parigi, ministro finanze Le Maire inaugura nuova sede Qwant (8,15).