ITALIA: UN PAESE DIFFICILE CON BORSA E SPREAD POSITIVI
Niente nuovo che avanza
Ma tutta la banda che suona e che canta
Per un mondo diverso Libertà e tempo perso
E nessuno, Nessuno che dice se sbagli sei fuori
Niente nuovo Governo,
la Borsa che avanza e lo spread che se la suona e canta…
è una vita spericolata direbbe il buon Vasco.
Vivere o cantare, Fare soldi e non pensare, Parlare sempre e non ascoltare.
E’ una vita in vacanza.
Un Italia che fa finanza.
Il Ftse Mib sale oltre la barriera dei 24000. Non lo superava da oltre dieci anni. I tentativi di recupero avanzati durante le fasi di ripresa dal 2009 si sono tutti frantumati proprio a ridosso di quest’area. Lo spread non interessa a nessuno, salvo a noi analisti, reduci da un’esperienza terrificante, utile per imporre opzioni politicamente sgradite.
L’euforia, perché di questo si tratta se decliniamo caos politico, crisi strutturale e stagnazione letale, ha preso il sopravvento perché da un lato il mercato preferisce soluzioni istituzionali a esperimenti politici inediti. Dall’altro vede il ritorno di forza del dollaro verso l’euro la riproposizione dei giorni magici dell’export.
Credetemi l’eur usd a ridosso della soglia di 1,25 ha fatto tremare i polsi a chi effettivamente ha le redini del grande gioco. La gran parte delle investment bank stimava una prosecuzione della debolezza della moneta americana ben oltre la soglia che avevamo fissato come linea del Piave (siamo in Italia). La tenuta prima, il ribasso dopo hanno rimesso in azione le attese su una ripresa dell’export che per nostra fortuna era soltanto rallentata negli ultimi mesi.
I dati sul PMI Markit, indice che rileva la fiducia delle aziende, (Purchasing Managers Index®) pubblicato da IHS Markit relativo al settore manifatturiero italiano, che con un’unica cifra mostra gli sviluppi delle condizioni generali del settore, è diminuito ad aprile e per il terzo mese consecutivo, raggiungendo il valore di 53.5 in discesa da 55.1 di marzo. L’ultimo valore PMI è stato il più basso registrato dall’indagine da gennaio 2017.
Il rallentamento è stato principalmente registrato dalle aziende produttrici di beni intermedi, questo sotto settore ha sofferto, infatti, di una stagnazione e di una simultanea contrazione sia degli ordini totali che di quelli esteri. In contrasto le aziende manifatturiere di beni di investimento hanno continuato a riportare una forte produzione e nuovi ordini.
In questa prima parte del 2018 abbiamo più volte messo all’indice i danni che il rialzo dell’euro avrebbero prodotto sulla crescita in italia. I dati PMI lo confermano nei sondaggi fatti ai managers delle aziende.
Mentre richiamavamo l’attenzione su queste criticità, mettevamo in evidenza l’ipotesi che il rialzo del cambio rispondesse più a leve di natura geopolitica che non a forze intrinseche alla moneta unica. L’abbandono di 12350/12280 ha portato come conseguenza tecnica la chiamata in sequenza di notevoli stop loss order su posizioni lunghe di euro e corte di dollari. Il cost of carry di queste strategie ha contribuito ad innescare i successivi ribassi.
Stiamo lavorando su stime secondo cui proiettano il cambio verso nuovi minimi di assoluto rilievo ed a tutt’oggi non condivisi da molti degli uffici studi che continuano a vedere il dollaro super debole. Nel nostro Outlook di maggio, in fase di elaborazione, abbiamo messo a fuoco il nuovo potenziale ciclo definendo i punti critici su cui concentrare l’eventuale azione di controllo del rischio cambio in una strategia di Risk Management.
L’agenda geopolitica/geoeconomica del mese di maggio è intensa di temi le cui ripercussioni determineranno significativi impatti sul dollaro e di conseguenza su tutti i rapporti cambio. In sintesi il Dollar Index, paniere composto da diverse valute in rapporto al dollaro, ha superato dopo una congrua fase di accumulazione livelli tecnici significativi passando da una media a 89,50 agli attuali 92,50. Il trend punterà a nostro avviso a riavvicinare il livello del basket tra 9450/95 prima di aprire una fase di consolidamento. Gli sviluppi che tale fase assumerà ci dirà molto sulle potenzialità del trend rialzista da poco avviato.