ACCORDO COMMERCIALE USA CINA – Toni positivi hanno caratterizzato i negoziati commerciali tra Usa e Cina svoltisi in Svizzera nel fine settimana: i rappresentanti di Pechino hanno parlato di un’importante intesa e hanno acconsentito a un nuovo round di colloqui e quelli Usa di sostanziali passi in avanti. Quello che manca però sono i dettagli. Il vice premier cinese He Lifeng ha detto però che qualche indizio in più arriverà oggi in un comunicato che verrà diffuso a Ginevra. Negli scambi asiatici il dollaro è in rialzo e salgono anche i futures sulle Borse europee e Usa in un clima di maggior propensione per il rischio. Gli investitori hanno accolto favorevolmente i toni concilianti tra le prime due potenze mondiali anche se sono pochi quelli che si aspettano già ora un importante passo in avanti.
La scorsa settimana avevamo offerto alcune indicazioni preliminari sulla formazione di un picco di eur usd tra 1,1425 ed 1,1325, segnalando un potenziale breakout della base del range a favore di una correzione che oggi sta delineando i suoi effetti. In realtà già prima del meeting della Federal Reserve avevamo fornito un primo alert sul potenziale sviluppo di mercato rispetto alla formazione di un picco di eur usd in area 1,15 con ritorni nell’immediato a 1,11 eur usd.
L’accordo commerciale Usa Cina apre prospettive di distensione sui mercati
La de-escalation della guerra commerciale oltre a riportare ragionevolezza sul quadro delle relazioni, dovrebbe proiettare gli scambi commerciali verso una ricalibratura dei rapporti più coerente con gli squilibri verso i quali l’Amministrazione Usa intende sanare. E’ un risultato che aiuta a placare il turmoil che ha impaurito non solo i mercati finanziari quanto piuttosto le imprese di tutto il mondo.
In aprile le esportazioni cinesi calcolate in dollari sono aumentate dell’8,1% nonostante la confusione e l’incertezza sui dazi. Gli affari verso l’area Asean, l’Africa e l’Europa , hanno più che compensato il crollo sul mercato americano (-21%). Tuttavia per ragioni diverse Cina e Stati Uniti rimangono interdipendenti, con la prima che non può permettersi di perdere gli investimenti delle imprese americane causato dal reshoring, i secondi che non sono in grado di sostituire le produzioni cinesi, per non parlare della complessità delle catene di fornitura.
Il mercato Forex aveva anticipato i segnali di de-escalation sull’accordo commerciale USA Cina
Oltre alla costruzione di un segnale di reversal del cambio eur usd, la scorsa settimana abbiamo notato un iniziale apprezzamento dello yuan renminbi sul dollaro. Sempre la scorsa settimana nel corso dello streaming dedicato all’analisi delle decisioni della Federal Reserve, INSIDE CENTRAL BANK, organizzato con l’Associazione Italiana dei Treasury manager delle imprese, avevamo messo in evidenza la veloce mutazione degli equilibri tra domanda ed offerta su eur usd, nonostante lo scetticismo governato dal flusso delle notizie, supportati da un analogo segnale presente sul rapporto di cambio usd cny. Come evidenziamo nel grafico, nonostante le forti divergenze tra il Governo cinese e quello americano, il cambio non è mai uscito dalla banda di fluttuazione che dal 2014 governa, secondo le nostre analisi, le oscillazioni dei prezzi, segno innegabile di relazioni rimaste sempre attive.
I nostri algoritmi hanno messo in evidenza proprio la scorsa settimana una prima traccia di inversione, dopo che i valori avevano verificato il contenimento del rialzo del dollaro proprio sotto il cap delimitato dal transito della parte alta della banda che dal 2014 contiene tutti i picchi del cambio, compresi quelli fissati durante la precedente Amministrazione Trump (20 gen 2017- 20 gen 2021). Un flusso di notizie positivo potrebbe incoraggiare gli afflussi di capitali e sostenere un ulteriore rafforzamento del cny nel breve termine, confermando la nostra fascia di previsione dall’attuale 7,40/7,20 in direzione di 7,00/6,90 usd cny. Contro euro ci aspettiamo una verifica a breve di area 7,90 eur cny.

Gli sviluppi sui mercati favoriscono un recupero del dollaro con la verifica di 1,10/1,0950
L’entusiasmo che anticipa il possibile accordo commerciale Usa Cina sta limitando sensibilmente l’avversione sui mercati, incluso un minor premio di rischio a carico del dollaro. Come anticipato ci aspettiamo un ritorno del cambio eur usd verso area 1,10/1,0950. In questo range transiterà nelle prossime ore un sostegno tecnico che potrebbe limitare i guadagni della divisa americana. Gli investitori potrebbero voler verificare più concretamente gli sviluppi complessivi del quadro degli accordi, prendendo beneficio sui recenti acquisti di dollari. Si tratta di una sintomatica gestione delle posizioni più speculative messa in esercizio a fronte di uno scenario ancora tutto da definire.
Tuttavia dal punto di vista di chi deve gestire la tesoreria in un quadro tattico di FX Risk Management, nelle due precedenti settimane all’interno dell’area 1,1425-1,1325 eur usd, abbiamo fornito alle aziende che supportiamo con il nostro servizio di Advisory Riskoo, un primo segnale di attivazione proattiva delle coperture import a protezione dei livelli di Budget e delle passività maturate denominate in dollari. Il collaudo di area 1,0950 potrebbe favorire una reazione dell’euro il cui sviluppo ed ampiezza consentirà di determinare il quadro strategico del ciclo eur usd nel medio termine.

Le notizie del fine settimana stanno alimentando effetti su tassi d’interesse e materie prime
Il raffreddamento dell’avversione al rischio sta colpendo tutti i mercati a seguito di una ricalibratura delle aspettative sulla crescita economica e di conseguenza su domanda e prezzi. Ci sono state reazioni al rialzo questa mattina sia per le quotazioni delle commodity che per i tassi d’interesse sul tratto medio e lungo della curva. Come ci sembravano eccessivi i toni estremamente negativi che governavano i mercati sino alla fine della scorsa settimana, oggi ci sembra prudente evitare gli eccessi d’entusiasmo. Il rialzo delle materie prime esprime il consenso positivo alla possibile convergenza tra Cina e Usa, ma secondo le nostre valutazioni il quadro rimane proiettato ad una debolezza dei trend sottostanti ancorché mitigato dal flusso delle notizie.
Il petrolio dopo aver testato il nostro target a 55 usd/bar sta reagendo verso la fascia mediana del canale ribassista indicato. Ci aspettiamo presto un ritorno verso 72 usd. Il rame sta contenendo la debolezza delle ultime due settimane. ma il rischio di verificare gli obbiettivi segnalati nel nostro rapporto WB Commodity Perspectives rimane elevato.

Il 10Y US Treasury è salito nuovamente verso 4,5%. Questo non piace al segretario del tesoro Scott Bessent, tantomeno al Presidente, per cui non dobbiamo escludere qualche nuovo rumors che possa raffreddare gli entusiasmi. Il 10Y Bund dovrebbe limitare il rialzo dei rendimenti in area 2,65% per ridare spazio agli acquisti sul secondario e raffreddare la tensione generata (per maggiori dettagli ed impatti sui tassi IRS chiedete il nostro report WB Rate Perspectives). Tuttavia siamo fiduciosi in un miglior rasserenamento della congiuntura: il ribasso dei prezzi dell’oro che potrebbe spingere le quotazioni verso 2950 usd/oz, ci autorizza a pensare che il picco di pessimismo possa essere alle nostre spalle.

Oro: finalmente una correzione
Le minori pressioni in relazione ai venti di avversione al rischio colpiscono l’oro. I valori stanno velocemente regredendo dopo aver costruito un eccesso di acquisti. La divergenza che si è formata tra lo sviluppo del nostro algoritmo ADVANCE CYCLE© e le quotazioni puntuali conferma l’avvio di una fase correttiva che secondo le nostre stime dovrebbe riportare a breve i valori in direzione di area 2950 usd/oz. La perdita di momentum attesa ratifica lo scenario sopra descritto detensionando una situazione che si era fatta estremamente complessa.

Tutto è bene quel che finisce bene …?
Il dramma scritto da William Shakespeare – Tutto è bene quel che finisce bene – inizia con una morte. Anzi due. Si conclude con l’annuncio di una nuova vita. Ma, come tutte le dark comedies, è un lieto fine che ha un sapore amaro, di rassegnazione e ambiguità.
Ci sorge spontanea la domanda: perché la casa Bianca non ha ancora reso pubbliche le trattative con l’Unione europea?, quando si presumeva che la Cina avrebbe dovuto concludere il giro dei negoziati?
Ama tutti, fidati di pochi,
non far torto a nessuno. Confrontati col nemico
piuttosto in potenza che di fatto, e assicurati l’amico
con la tua vita stessa. Lasciati criticare per il tuo mutismo,
anziché per quel che dici.