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MARKET MOVER MONITOR WEEK

Si apre la prima settimana del mese di agosto. I mercati non prenderanno vacanza quest’anno! Al centro dell’attenzione questa settimana abbiamo i dati sulle statistiche dell’andamento dell’occupazione negli Usa venerdì alle 14.30. Il dato più atteso riguarda il numero dei nuovi occupati escluso il settore agricolo. Il consensus stima una crescita di 900k contro 850k di giugno. Il tasso di disoccupazione dovrebbe quindi scendere da 5,9 a 5,7%. L’altro dato importante riguarda l’aumento del costo medio orario salito dal 3,6% al 3,9% annuale, 0,3% mensile.  Il dato sarà anticipato mercoledì dalle stima dell’ADP  sui nuovi occupati (escluso il settore agricolo) pari a 700k.

Questi dati sommati agli indicatori di fiducia delle imprese ISM manifatturiero e non e PMI Markit, completeranno il pacchetto dei più significativi indicatori che al momento vengono monitorati dalla Federal reserve e che rappresentano la base delle valutazioni del Board per decidere in merito alle opzioni monetarie sotto esame. In particolare si sta lavorando per capire se il tenore della crescita e dell’occupazione sia sufficientemente robusto da suggerire l’opportunità di annunciare l’avvio del tapering a Jackson Hole.

L’attesa per i dati di fiducia è sostanzialmente positiva nonostante siano messe sempre in primo piano le notizie sulle varianti Covid.

La conferma delle attese per questi dati dovrebbe quindi accompagnarci verso il Simposio di Jakson Hole con elementi sufficienti per pensare che la Fed possa rivedere la sua impostazione monetaria.

In settimana si riuniscono la Banca Centrale Australiana e la Bank of England per finire venerdì con la riunione di quella indiana: nessuna variazione sui tassi è attesa. attendiamo tuttavia di analizzare il contenuto delle loro decisioni per catturare eventuali sfumature utili per aggiornare il quadro d’insieme sugli orientamenti delle banche centrali in merito ad un futuro ritorno verso politiche più convenzionali.

Oltre ai dati di fiducia delle aziende americane avremo analoghe indicazioni per varie aree in Europa, Cina ed India. Questa mattina la pubblicazione del dato relativo a Cina e Giappone hanno evidenziato il terzo rallentamento consecutivo per la Cina che riporta la fiducia del comparto manifatturiero nuovamente a quota 50,3, poco sopra la linea di spartiacque 50 tra una view di tono espansivo rispetto ad una orientata alla stagnazione/recessione.

In Giappone il dato per il comparto manifatturiero  ha fissato per la prima volta dal mese di aprile un valore in crescita da 52,3 a 53.

Questi i dati attesi in mattinata:

AREA

PMI

ATTESA

PRECEDENTE

24 min

ESP

Indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero spagnolo (Lug)

59,5

60,4

54 min

ITA

Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero italiano (Lug)

61,5

62,2

59 min

FRA

Indice PMI manifatturiero francesi (Lug)

58,1

59,0

09:55

GER

Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Lug)

65,6

65,6

10:00

EUR

Indice PMI manifatturiero (Lug)

62,6

63,4

9 min

PLN

Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Lug)

59,00

59,40

08:30

SEK

Indice PMI Manifatturiero (Lug)

65,8

10:00

NOK

Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Lug)

59,5

60,8

39 min

CHF

PMI procure.ch (Lug)

66,7

08:00

RUB

Indice PMI Purchasing Managers (Lug)

47,5

49,2

L’indagine realizzata da Markit tenderà ad analizzare anche i tempi di consegna e la pressione dei prezzi sul comparto manifatturiero. In precedenza abbiamo visto una significativa contrazione della fiducia nell’area asiatica con valori dell’indice ritornati a scendere sotto quota 50. Questa condizione si riflette ancora una volta nella supply chain allungando nuovamente i tempi di consegna lungo la catena di fornitura.

MARKET MOVER

FOREX L’EUR USD  ha chiuso la settimana con l’atteso rimbalzo a 1,19, dopo le parole della Fed sempre ferma nelle proprie posizioni in merito alla transitorietà dell’inflazione. Nonostante il rimabalzo restiamo comunque sempre orientati a confermare l’impostazione positiva della divisa americana come anticipato nei nostri RISKOO FX OUTLOOK. Per la settimana in corso ci aspettiamo un consolidamento del range 1,19-1,1750 in attesa della lettura del dato sull’occupazione. La conferma delle stime potrebbe imprimere ulteriore interesse verso l’usd.

Il Dollar Index dovrebbe quindi tentare di scalare nuovamente quota 93,50 dove da mesi collochiamo il punto di break up per un ulteriore chiamata al rialzo della divisa americana.

Il dollaro si sta inoltre rafforzando nei confronti dello yuan renminbi verso il ns. target 6,60 usd cny.

COMMODITY  I prezzi in generale rimangono ancora inseriti in un contesto di rimbalzo dopo la correzione al ribasso del rame maturata maggio e giugno. Stiamo osservando gli attuali livelli di negoziazione per verificare se la nostra attesa di riequilibrio rimanga l’opzione dominante in un contesto reso più complicato dal ritorno di blocchi in alcune aree di produzione.

Il Brent Crude Oil nel frattempo ha riassorbito la correzione delle precedenti settimane ritornando vicino ai massimi di periodo a quota 76,30. Area 78 usd/bar rimane il punto critico sopra il quale sono presenti potenziali ordini di ricopertura di posizioni speculative corte sul greggio.

Ci aspettiamo ancora un consolidamento degli attuali valori tra 9650/9850. Ci aspettiamo ordini di vendita a 9850 usd/ton e sotto 9000.

RATES La scorsa settimana la prima lettura del dato sul GDP USA relativo al QII inferiore alle attese ha spinto il 10 anni Treasury yield verso quota 1,20%. Pensiamo che vi siano i margini per un ulteriore flessione verso area 1%. Il livello ha valenze tecniche significative. Una sua violazione modificherebbe la percezione sui rischi da parte del mercato azionario. Non ci aspettiamo tuttavia un breakout del livello.

Nel frattempo il 10 anni Bund è sceso anch’esso su livelli prossimi a quota -0,50 (min. -0,47%).  Il punto dovrebbe essere sufficientemente robusto da portare vendite di Bund sul secondario in ossequio ad una reazione al rialzo dei rendimenti.  Anche il 10 anni BTP dovrebbe rimbalzare marginalmente anche se al momento no rileviamo condizioni di rischio.

Per avere ulteriore approfondimenti e dettagli sullo scenario di medio termine iscrivetevi nella nostra Boarding List.

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