Skip to content

MARKET MOVER MONITOR

RISKOO MONITOR

MARKET MOVER

––

MERCATO –  Secondo l’ultimo rapporto del Fondo monetario sui Paesi del G20 diffuso ieri, l’economia globale è in ripresa ma ci sono segnali di rallentamento nei Paesi maggiormente colpiti dalla seconda ondata.

Gli occhi sono sempre puntati alla Bce, con Christine Lagarde che ha invitato i leader del blocco a porre fine all’impasse potenzialmente dannosa sul budget europeo, confermando la promessa di mantenere la politica monetaria estremamente accomodante per aiutare la zona euro colpita dalla recessione a riprendersi dallo shock pandemico.

La responsabile della Bce – un cui intervento è atteso anche oggi – ha ribadito inoltre che l’ipotesi di una cancellazione del debito da parte del suo istituto dinnanzi all’emergenza Covid non ha basi legali e non può dunque essere presa in considerazione. L’idea è stata lanciata nei giorni scorsi dal presidente del parlamento europeo David Sassoli e subito sposata dai 5 stelle. Il dibattito sul tema, secondo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, “lascia il tempo che trova”.

DATI OFFERTA TITOLI DI STATO – A mercati chiusi da Via XX Settembre i dettagli sul collocamento di Ctz e Btp indicizzati in calendario mercoledì prossimo 25 novembre, in cui il Tesoro dovrebbe riaprire il certificato zero-coupon 28 settembre 2022, collocato a fine ottobre al tasso di -0,265%, minimo da aprile 2018. Ieri sera, intanto, il direttore del Debito pubblico Davide Iacovoni ha detto che l’Italia emetterà nel 2021 un ammontare di titoli in linea con quello di quest’anno.

BANKITALIA – Via Nazionale pubblica il rapporto semestrale dedicato alla stabilità finanziaria, in cui si fa il punto sulle condizioni del sistema creditizio nazionale inquadrandolo in un contesto macro e finanziario a livello globale. Rispetto al rapporto precedente datato 30 aprile, quando si andava progressivamente uscendo dal picco della prima ondata dei contagi, il quadro internazionale è naturalmente profondamente mutato. Già allora, del resto, l’istituto guidato da Visco metteva in evidenza un “significativo aumento” dei rischi sulla stabilità finanziaria.

Soltanto ieri, Roberto Gualtieri in Senato giudicava “eccessiva” l’enfasi riguardo all’impatto che avranno i nuovi requisiti patrimoniali in vigore dall’anno prossimo — lo schema di ‘calendar provisioning’ — sul bilancio delle banche. Il ministro invitava inoltre la Commissione europea a porre le ‘bad bank’ nazionali come Amco in condizione di gestire l’aumento delle esposizioni deteriorate per effetto delle conseguenze economiche della pandemia.

Di ieri pomeriggio una nota della banca centrale dedicata agli effetti della pandemia sul mercato del lavoro: secondo Via Nazionale le misure di estensione della CIG, il sostegno alla liquidità delle imprese e il blocco dei licenziamenti hanno impedito quest’anno la perdita di circa 600mila poati di lavoro.

DATI ITALIA – Da Istat fatturato e ordini del settore industriale relativi al mese di settembre, indicatori reduci da quattro mesi consecutivi di recupero su base congiunturale. Occhi anche alla fiducia dei consumatori dell’Eurozona a novembre con stime di un ribasso a -17,7 dal precedente -15,5.

USA – In una lettera al presidente della Fed Jerome Powell, il segretario del Tesoro Usa Steven Mnuchin ha detto che i 455 miliardi di dollari allocati dal Tesoro nel programma di emergenza Cares Act dovranno tornare a disposizione del Congresso per essere riallocati, in un colpo alle speranze di ripresa mentre gli Stati Uniti sono nel pieno della seconda ondata. Il numero dei pazienti ospedalizzati a causa del Covid è balzato di circa il 50% negli Usa nelle ultime due settimane, forzando diversi stati, tra cui in ultimo la California, a varare nuove misure restrittive. Intanto ieri un senatore democratico ha fatto sapere che il leader della maggioranza repubblicana, Mitch McConnell, ha accettato di riprendere i colloqui sul nuovo pacchetto di stimolo, dopo che il presidente eletto Biden aveva espresso speranze in questo senso. Le distanze però restano siderali: i dem hanno proposto aiuti per 2.200 miliardi, mentre i conservatori continuano a parlare di un ben più ristretto provvedimento da 500 miliardi, che i primi considerano inadeguato.

DATI GERMANIA E GB – Rispettando le attese degli analisti, i prezzi alla produzione tedeschi hanno mostrato un +0,1% su mese e un -0,7% su anno ad ottobre. In Gran Bretagna, le vendite al dettaglio hanno segnato nello stesso mese un +1,2% congiunturale e un +5,8% tendenziale, rispetto a stime pari a invariato su mese e 4,2% su anno.

DATI GIAPPONE – L’inflazione giapponese ha registrato ad ottobre un calo annuo al ritmo più veloce da quasi un decennio, alimentando i timori di un ritorno alla deflazione mentre l’economia è ancora alle prese con la pandemia. I prezzi al consumo a livello di indice ‘core’ hanno visto una flessione annua pari allo 0,7%, in linea con le attese, dopo la frenata dello 0,3% di luglio.

A rafforzare le preoccupazioni sulla fragilità dell’economia nipponica, la lettura preliminare a cura di Jibun Bank mette in evidenza per il Pmi manifatturiero di novembre una contrazione a quota 48,3 dal 48,7 del mese prima.

FOREX – L’indice che misura la forza del dollaro contro un basket delle principali divise perde lo 0,2%, rimanendo sui minimi visti ieri. L’euro si rafforza mentre lo yen perde terreno. Bene le valute più legate al rischio come il dollaro australiano.

Leur usd rimane inserito nel range di breve e prevalentemente venduto al test dell’area 1,19. La soglia 1,18250 costituirà il sostegno odierno sotto al quale sono presententi ordini di vendita di euro infraday.

GREGGIO – Prezzi stabili dopo le perdite registrate ieri a causa dei timori legati all’implementazione di nuovi lockdown che fiaccheranno ulteriormente la domanda. Il West Texas Intermediate è piatto a 41,74 dollari al barile mentre il Brent sale di 10 cent a 44,30 dollari.

TREASURY – Rendimenti in ribasso con la prospettiva di un quarto trimestre debole che surclassa le speranze innescate dagli sviluppi positivi nella sperimentazione dei vaccini. Il tasso a 10 anni si porta a 0,82% dopo la lettera di Mnuchin alla Fed, ben lontano dai massimi a 0,97% segnati la settimana scorsa dopo l’annuncio di Pfizer.