Skip to content

MARKET MOVER MONITOR

RISKOO MONITOR

MARKET MOVER

 

 

VOTO USA – Nel primo discorso alla nazione nel ruolo di ‘president elect’, Joe Biden ha sottolineato la volontà di “ricostituire la spina dorsale” e “guarire” la prima economia mondiale. E’ un messaggio pacificatore dai toni non scontati, dopo l’aspra campagna elettorale che ha messo in luce un paese più che mai spaccato. Donald Trump continua intanto a non concedere la vittoria, accusa i democratici di brogli e minaccia iniziative legali. Pare che sull’ormai ex presidente stiano facendo pressione chiedendo di riconoscere l’esito del voto il genero e consigliere Jared Kushner, oltre alla moglie Melania. Una nota dello staff di Biden spiegava ieri sera che dalla Casa Bianca non è arrivata alcuna telefonata, come prevede il rituale del passaggio delle consegne. Biden intende riunire già oggi una task force per far fronte alla pandemia, da lui ritenuta problema assolutamente prioritario.

LA SETTIMANA MACRO ECONOMICA

Mentre i mercati cercano una direzione dopo le elezioni presidenziali statunitensi, l’attenzione si sposterà nuovamente sull’impatto economico della pandemia COVID-19 e se i governi possono evitare flessioni secondarie. Mentre i dati PMI indicavano che la ripresa economica globale è rimasta resiliente fino a ottobre, si stavano già manifestando gravi crepe nei paesi in cui le autorità hanno riattivato nuove misure di blocco. In particolare, la crescita nell’Eurozona si è arrestata e il Regno Unito, che sta affrontando anche il deal Brexit, ha visto la crescita indebolirsi sostanzialmente.

Fortunatamente, negli Stati Uniti, in Cina e in altri mercati emergenti, in particolare India e Brasile, si è continuato a registrare una crescita robusta, ma i tassi di infezione da COVID saranno inevitabilmente una grande guida sui mercati per come evolveranno le previsioni di crescita economica futura. I dati Pmi di questa settimana uniti ad altre indicazioni macro che perverranno dagli Stati Uniti, tra cui inflazione, dovrebbero essere d’aiuto. 

In Europa, le statistiche sul PIL e sul mercato del lavoro saranno aggiornate sia per l’Eurozona (venerdì 11  attesa -4,30 y/y; 12,7 q/q) che per il Regno Unito (giovedì 15,8 q/q), così come i dati sulla produzione industriale e sul commercio a più alta frequenza per entrambe le economie. È probabile che i dati mostrino le economie in ripresa nel terzo trimestre, ma l’attenzione si sposta ora sulla misura in cui è possibile evitare nuove recessioni nel quarto trimestre.

In Asia, vengono riportati i dati sul PIL di Malesia, Filippine, Hong Kong SAR e Giappone, i dati sul credito e sugli investimenti esteri della Cina, nonché gli ordini di macchinari del Giappone. La Banca Centrale della Nuova Zelanda si riunisce.

DATI MACRO ECONOMICI

MOODY’S SU ITALIA – Venerdì sera dopo la chiusura del mercati Usa l’agenzia di rating ha confermato il giudizio di ‘Baa3’ con outlook stabile per l’Italia, facendo espresso riferimento al sostegno da parte Bce e Ue. Simili motivazioni hanno portato a fine ottobre anche S&P a confermare il rating sovrano su Roma a ‘BBB’, promuovendo però l’outlook da negativo a stabile. L’Italia resta ancora per Moody’s sul gradino più basso dei rating ‘investment grade’, al di sotto dei quali si entra in area speculativa.

MERCATO – I riferimenti per la seduta odierna sono 124 punti base per lo spread sul Bund a dieci anni e 0,62% per il tasso del decennale benchmark dicembre 2030.

Nel nostro report WB Perspectives pubblicato questa mattina sui primi effetti del dopo voto,  i mercati obbligazionari devono prepararsi a un maggior attivismo da parte delle banche centrali nell’attività di acquisto: la domanda di titoli a reddito fisso sarà superiore all’offerta, con una conseguente flessione dei tassi, ma allo stesso tempo scarseggeranno asset di alta qualità liquidi ricercati da investitori di lungo periodo come gli assicuratori.

DATI ZONA EURO – In una giornata scarna sul fronte macro, atteso l’indice Sentix di novembre: il consensus raccolto da Reuters prospetta un peggioramento del livello di fiducia degli investitori in novembre, con una flessione a -14 da -8,3 di settembre. Pesano la seconda ondata di Covid-19 e le restrizioni adottate dai governi per tentare di contenerla. Atteso anche il leading indicator Ocse di ottobre relativo all’Italia, che a settembre aveva registrato un miglioramento pur segnalando una nuova moderazione del ritmo di crescita.

DATI GERMANIA – La bilancia commerciale di settembre mostra un attivo di 17,8 miliardi di euro su base destagionalizzata, frutto combinato di un calo mensile di 0,1% del canale import e della crescita di 2,3% della voce export. Il dato è migliore delle attese a livello di aggregato e della voce esportazioni, mentre delude la dinamica della voce importazioni di cui si prospettava una ripresa mensile al ritmo di 2,5%.

DATI GIAPPONE – Il settore manifatturiero continua a mostrare un clima di pessimismo tra le imprese: l’indagine mensile Tankan a cura di Reuters segna -13 da -26 di ottobre. Si tratta del sedicesimo mese consecutivo in territorio negativo ma del miglior risultato da febbraio.

Il leading indicator di settembre mostra un miglioramento di 4,4 punti rispetto ad agosto, con l’indice coincidente in ripresa di 1,4 punti sempre rispetto al mese precedente.

FOREX – Dollaro in calo dopo il risultato delle presidenziali, in un clima di ritrovata propensione al rischio che ne mette in ombra l’attrattiva di asset rifugio. Nei confronti delle prime sei controparti ponderate su base commerciale il biglietto verde viaggia sui minimi delle ultime 10 settimane. Balzano di converso al record da 28 mesi e sette settimane — sempre nei confronti del dollaro — le valuta neozelandese e australiana. Yuan al nuovo massimo da 28 mesi. Sul cambio eur usd ci aspettiamo particolare tensione tra 1,19-1,1860. La violazione di 1,19 potrebbe rimettere in discussione la struttura riflessiva dell’euro, ma allo stesso tempo chiamare in causa la riunione del 10 dicembre della BCE e sul potenziale annuncio di nuovi stimoli monetari. Il Presidente Christine Lagarde prenderà la parola in molti interventi programmati nel corso della settimana. Infine il dollaro cede anche nei confronti dello yen la barriera dei 104 usd jpy.  

GREGGIO – Derivati sul greggio in rialzo fino a oltre 2%, superata la quota dei 40 dollari. dopo la vittoria di Joe Biden che mette le ali anche ai listini di borsa. Intorno alle 8 il futures Brent guadagna 82 centesimi — 2,1% — a 40,27 dollari il barile, mentre il Nymex avanza di 2,3% (84 centesimi) a 37,98 dollari.

TREASURIES – Governativi Usa stabili sul finale della seduta asiatica, dove il decennale di riferimento risale di 1/32 al rendimento di 0,8185%.