Skip to content

LA BCE RISPONDE ALLE TENSIONI COMMERCIALI CON UN TAGLIO DEI TASSI

Giovedì si riunisce il Consiglio BCE per decidere il taglio dei tassi in un clima rovente non solo per i commerci ma anche per i mercati.

Non solo il commercio globale dei beni e dei servizi, ma anche quello dei capitali risulta scosso dalla linea sulle tariffe imposta dall’amministrazione Trump. Siamo entrati in un tourbillon, non in un vortice di vento, ma in una gabbia rotante che, come in un dispositivo regolatore, ruotando su se stesso espone tutte le parti del movimento alla gravità in qualsiasi direzione. E’ con questo meccanismo che il tourbillon migliora la precisione degli orologi meccanici. Allo stesso modo di un orologio con tourbillon l’Amministrazione Trump sta cercando di compensare le variazioni di precisioni, potenzialmente causate da una posizione fissa dell’orologio come la posizione verticale o orizzontale. Il tourbillon è un organo regolatore che gira su se stesso. Sarà questo l’esito finale di tutta la strategia messa in scena dal Presidente Apprentice?

Al momento regna la volatilità, il caos e non un meccanismo di compensazione. In pochissime settimane gli investitori hanno messo in discussione persino il ruolo del dollaro come moneta di riserva. I rendimenti sul 10Y Treasury sono ritornati verso il punto da cui era partito il recente ribasso, 5%,  sfidando la gravità. Non precisamente un meccanismo tourbillon, ma un vortice di vento! Anche il Liberation Day, come in una repubblica  rivoluzionaria,  è durato poche ore. In compenso la sfida delle sfide, il confronto Stati Uniti Cina, è emerso in tutta la sua dimensione, politica, economica e finanziaria. Manca solo quella militare. Siamo in un vero stress test alla prova delle resistenze.   

I satelliti del pianeta USA, vassalli, valvassori o valvassini, rispondono alle singole chiamate meditando il loro ruolo alla ricerca di una pace, come quella di Vestfalia da cui nacque il Nuovo Ordine Globale. L’architettura del mondo nata dalla pace di Vestfalia ingloba quasi tutta la geopolitica del tempo, l’Europa. Con lo sviluppo degli stati moderni nasce anche l’economia mercantile e, con essa, il futuro sistema capitalista. Un mondo nuovo in una storia che ripete se stessa? Henry Kissinger osserva che le condizioni disperate che nel 1648 imposero ai governanti di trovare un accordo, difficilmente possono essere presenti oggi nella definizione di un Nuovo Ordine globale: gli arsenali nucleari imporranno sempre un limite alle parti belligeranti. Se Kissinger aveva i titoli e l’autorevolezza per spiegare in un libro l’Ordine Mondiale, ci chiediamo oggi chi ha il calibro, l’influenza ed il prestigio per guidare le nazioni verso un nuovo ordine condiviso? 

Al momento nemmeno le banche centrali, che nelle passate crisi avevano gestito regole e soluzioni per ricomporre il disordine, si sono assunte il ruolo per concertare un nuovo equilibrio.  

Osservano, analizzano lo scenario. Al momento decidono sui tassi, predispongono strumenti per intervenire qualora la volatilità dovesse causare condizioni di estrema criticità. 

Su questa linea la Federal Reserve attende l’evolversi della situazione, mentre la BCE, che convoca il Consiglio secondo il calendario indicato, lascia passare la linea di un’azione accomodante. Il consensus degli investitori appare allineato verso un taglio suppletivo di 25 bp portando i tassi sui depositi al 2,25%. Lo stesso consensus appare uniformato a scontare ad oggi almeno altri tagli 2  nel corso dell’anno, 3 qualora le condizioni macro dovessero sensibilmente peggiorare, proiettando i tassi sotto il 2%. Di converso la Fed, che si riunisce il 7 maggio, dovrebbe attendere la riunione di giugno per decidere se operare un ulteriore taglio di 25 bp rispetto a quelli effettuati lo scorso anno. 

Sarà sufficiente l’atteggiamento iper accomodante della BCE per raffreddare la forza dell’euro? Lo spread tra i rendimenti Usa rispetto a quelli Uem, ritornato a salire verso i 200 dal recente minimo di 130 bp,  costituisce ancora una guida per tracciare il rapporto di forza tra le due monete? e ancora è l’euro ad aver ritrovato una forza implicita, o il dollaro ad accusare una debolezza che diversamente, prima della guerra scatenata dall’Amministrazione americana sulla linea ispirata dal capo consigliere economico Stephen Miran “A User’s Guide to Restructuring the Global Trading System”, godeva della forza dei fondamentali?

I mercati oltre la deterrenza

L’ipotesi che nella guerra delle tariffe la PBoC abbia fatto sentire il suo peso decidendo di intervenire a nome del governo cinese e liquidare US Treasury per provocare la linea politica del presidente Trump, appare come una pesante intimidazione sulle proprie detenzioni del debito statunitense. Le vendite hanno riportato i rendimenti dei bond governativi americani nuovamente in un’area che penalizza il funding del Tesoro. Il rapporto Miran non metteva nel conto il rischio di un rialzo dei tassi sul tratto lungo della curva. Dava per scontato che l’avversione al rischio, proveniente dai mercati azionari, fosse sufficiente per far ruotare i flussi in liquidazione dal Nyse ed in generale dagli stock exchange verso il parcheggio sicuro degli US Treasury. Le svendite dei bond invece hanno respinto i rendimenti nuovamente verso 4,50%, sotto il picco di inizio anno, facendo ondeggiare la convinzione del Segretario del Tesoro Bessent. Probabilmente sono diverse le banche centrali che hanno liquidato, ancorché parzialmente, le loro riserve in Treasury. Ci chiediamo se gli Stati Uniti vorranno mettere in discussione il loro ruolo di acquirente di ultima istanza ed eventualmente quali possono essere le reazioni dell’establishment del paese. Anche perché se gli States si fermano, si blocca anche tutto il resto del mondo. 

Giovedì la BCE potrebbe offrire qualche spunto di riflessione utile per offrire segnali in grado di decifrare l’evoluzione del complesso quadro in cui si trovano i mercati. Ovviamente li commenteremo dopo la conferenza stampa in diretta streaming INSIDE CENTRAL BANK organizzato con il patrocinio di AITI.  

La postura che adotterà la BCE in merito alle imposizioni sui dazi, oltre a confermare o meno il trend che sta governando i tassi d’interesse, impatterà sul differenziale dei rendimenti sul tratto lungo della curva Treasury-Bund e di conseguenza sul rapporto di cambio eur usd. In attesa del Consiglio il mercato potrebbe adottare un approccio più cauto favorendo l’apertura di una fase di consolidamento tra 1,14-1,12 eur usd. 

GIOVEDì 17 APRILE ALLE 16.00 analizzeremo in diretta streaming con INSIDE CENTRAL BANK, gli effetti delle decisioni che la presidente del consiglio BCE annuncerà in merito alla politica monetaria ed ai tassi d’interesse. Per chi lo desidera postiamo il link per partecipare all’evento organizzato con l’AITI, l’Associazione Italiana dei Tesorieri d’Impresa. [link per ricevere l’invito].

BCE TAGLIO TASSI: LA BC RISPONDE ALLE TENSIONI COMMERCIALI CON UN TAGLIO DEI TASSI
WB CORPORATE RISK MANAGEMENT: EURIRS 5Y ADVANCE CYCLE

GLI ALTRI MARKET MOVER DELLA SETTIMANA

Monday 14 Apr
Japan Industrial Production (Feb, final)

Tuesday 15 Apr
Australia RBA Meeting Minutes
Germany Wholesale Prices (Mar)
Eurozone Industrial Production (Feb)
Eurozone ZEW Economic Sentiment (Apr)
Germany ZEW Economic Sentiment (Apr)
United States Export and Import Prices (Mar)
United States NY Empire State Manufacturing Index (Apr)

Wednesday 16 Apr
Japan Machinery Orders (Feb)
China (Mainland) GDP (Q1)
China (Mainland) Industrial Production, Retail Sales, Fixed Asset investment (Mar)
United Kingdom Inflation (Mar)
Eurozone Inflation (Mar, final)
United States Retail Sales (Mar)
United States Industrial Production (Mar)
Canada BoC Interest Rate Decision, Monetary Policy Report
United States Business Inventories (Feb)

Thursday 17 Apr
Japan Trade (Mar)
South Korea Interest Rate Decision
Germany PPI (Mar)
Turkey TCMB Interest Rate Decision (Apr)
Eurozone ECB Interest Rate Decision

Friday 18 Apr
Japan Inflation (Mar)
Italy Trade (Feb)
Sunday 20 Apr
China (Mainland) Loan Prime Rate (Apr)