Il mercato delle Commodity registra alcuni passi significativi sulla scia delle intese tra Stati Uniti e Russia. Le quotazioni del Natural Gas europeo, il cui benchmark TTF continua a rappresentarne i prezzi di riferimento, continuano a conferma i segnali di debolezza in linea con il quadro tecnico da noi atteso.
Analizzando le dinamiche che emergono dalle contrattazioni emergono dal nostro modello segnali propedeutici ad un ulteriore indebolimento dei prezzi, Il quadro risulterebbe in tal senso rafforzato dalle condizioni che stanno maturando anche sul fronte delle quotazioni del NG USA. Come sempre, e soprattutto in una fase delicata come l’attuale, gli operatori tendono a verificare passo per passo lo sviluppo del trend atteso. Su tali dimensioni dovremmo attenderci un ulteriore possibile collaudo dei segnali in maturazione, ovvero una verifica della tenuta di area 34.50 per il TTF prima di riattivare l’azione ribassista dei prezzi. Il nostro scenario di base rimane orientato a verificare un ritorno delle quotazioni verso i minimi fissati nel mese di febbraio dello scorso anno.

Le medesime valutazioni stanno emergendo anche il NG pompato nella piattaforma statunitense Henry Hub. Ci aspettiamo che i prezzi future scendano presto sotto quota 2.60 per dirigere in un orizzonte di medio periodo verso i minimi toccati nella primavera del 2024, senza escludere la formazioni di bottom inferiori in area 1.5 usd.

Il rapporto mensile dell’AIE sul mercato petrolifero conferma anch’esso un mood ribassista per i valori petroliferi. L’agenzia prevede un forte accumulo di scorte verso la fine di quest’anno e fino al 2026. L’AIE prevede inoltre che la domanda globale di petrolio crescerà di 680.000 barili al giorno quest’anno e di 700.000 barili al giorno nel 2026. L’offerta globale di petrolio dovrebbe crescere di 2,5 milioni di barili al giorno nel 2025 e di 1,9 milioni di barili al giorno nel 2026. Le aspettative di offerta sono state riviste al rialzo a causa dell’allentamento dei tagli previsti dall’OPEC+. I dati dell’AIE dipingono un quadro ribassista, ma l’agenzia ha anche evidenziato potenziali rischi per l’offerta russa e iraniana qualora dovessero essere sollevate ulteriori sanzioni applicabili nel caso in cui non fosse raggiunto un accordo di pace.
A breve ci aspettiamo un consolidamento dei prezzi attorno agli attuali livelli, confermando invece sul medio periodo lo scenario di base governato tuttora da dinamiche riflessive per le quali il nostro modello stima un target in area 55 usd/bar.
