Agli inizi dell’anno il mercato scontava almeno 6 tagli dei tassi d’interesse per il 2024. Sino a qualche giorno fa i tagli attesi si erano ridotti a tre chiamate, oggi si mettono in discussioni tali mosse riducendole a due interventi.
Il capo economista della BCE, Philip Lane, parlando ieri a Dublino, ha affermato che il primo taglio è ormai cosa fatta, si tratta solo di formalizzare la decisione nel prossimo Consiglio di politica monetaria della BCE in calendario il prossimo 6 giugno.
Nelle Sue dichiarazioni ha affermato che il quadro macro non ha ancora assorbito a pieno l’impatto degli effetti relativi al programma di rialzi avviato nel 2022. Possiamo quindi supporre che l’economia accuserà ulteriori ripercussioni dall’estensione della manovra restrittiva.
“Mentre l’impatto del ciclo di inasprimento sull’attività economica potrebbe aver raggiunto il suo livello massimo all’inizio di quest’anno, l’analisi basata su modelli suggerisce che la maggior parte dell’impatto sull’inflazione è relativamente ritardato , con una sostanziale trasmissione prevista ancora nel periodo a venire”
Philippe Lane
Gli operatori quindi aspettano soltanto che la prima riduzione attesa a giugno sia firmata e consegnata ai mercati.
Purtroppo tale mossa ha perso efficacia dal momento in cui si sono stressate eccessivamente le dichiarazioni incrociate sull’opportunità o meno di tagliare i tassi. Quindi da questa misura trarremo scarso beneficio in termini di riflessi sulle quotazioni di eur usd o dei mercati azionari. Più interessante e produttivo risulteranno le dichiarazioni che la governatrice Christine Lagarde rilascerà in conferenza stampa. Con il passare dei giorni sta crescendo l’interesse per le successive decisioni dela BCE. Il mercato vorrà sapere se il Consiglio darà seguito a cascata ad ulteriori tagli in sequenza o se invece si limiterà a mettersi in modalità waiting and see, prima di assumere ulteriori iniziative. La questione non è di poco conto. Mantenere una modalità operativa data dependent, pur avendo il senso della ragionevolezza, necessita di una linea tendenziale che metta in condizione i mercati di adeguare le loro strategie in modo proattivo agli effetti che si desiderano perseguire anche da parte dell’Autorità monetaria. Diversamente si rischia di annacquare gli impatti stimolativi.
La domanda aperta rimane quindi ancora centrata su come agirà in futuro il Consiglio direttivo: deciderà a riunioni alterne, prevedendo un totale di 75 punti base di tagli per il 2024?
La maggior parte dei banchieri appartenenti al Consiglio non è disposta nemmeno a commentare il percorso successivo, data l’incertezza sulla crescita dei salari e gli sviluppi della geopolitica.
“Nel decidere il percorso appropriato del tasso di riferimento, continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati e incontro per incontro lavoreremo per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione…”. Ha detto il capo economista della BCE.
Philippe Lane
A noi sembra chiaro che le condizioni macro richiedano stimoli piuttosto forti per consentire alle imprese di ricorrere al funding per pianificare gli investimenti con tassi meno onerosi. I recenti dati di sentiment riportati dal PMI e dall’ IFO tedesco hanno raffreddato l’ottimismo per una ripresa immediata e crescente. Di converso negli Stati Uniti i PMI Flash di maggio hanno segnalato una tenuta del ritmo di crescita riportando il PMI Manufacturing nuovamente sopra quota 50. IL modello GDPNow stima al momento per il IIQ una crescita del 3,5%. I membri della Fomc, il braccio di politica monetaria della FED, hanno rivisto le loro indicazioni accomodanti anticipate lo scorso mese di marzo, arrivando in alcuni casi a ritenere semmai opportuno intervenire con un ulteriore aumento dei tassi.
Ancora una volta cadono come un macigno i dubbi sull’effettiva credibilità delle dichiarazioni di Christine Lagarde secondo cui la BCE opera su basi indipendenti dalla linea FED. Ci chiediamo se le cose stanno effettivamente su questo piano.
Se la Fed non fosse in grado di allentare la politica monetaria, sarebbe possibile aspettarsi che la BCE riduca i tassi tre volte quest’anno?
A rigore di logica i due cicli economici viaggiano a velocità opposte, con problematiche e stimoli diversi. Ci sembra importante, assolutamente necessario, l’intervento della BCE pur sacrificando l’euro. Per capire fino a che punto il Board è disposto a giocare una carta a favore degli stimoli monetari in presenza di una politica fiscale che rischia, causa piano di stabilità, di diventare più restrittiva, dovremo attendere l’esito del prossimo meeting del 6 giugno.
In attesa dell’evento il mercato si preparerà coprendo l’attuale campo di oscillazione dell’eur usd rispettando la linea di difesa 1,09 con segnali di rafforzamento del dollaro che assumeranno consistenza con discese sotto 1,08. Il punto sotto il quale gli investitori matureranno la convinzione che la BCE è disposta a sostenere effettivamente il ciclo, coincide con un ritorno del cambio eur usd sotto area 1,0750.
In attesa di verificare le mosse tattiche di avvicinamento al Consiglio BCE seguiremo con attenzione il rilascio dei dati sull’inflazione tedesca, eurozona e Usa rispettivamente mercoledì (Germania) e venerdì (Francia, Italia, Eurozona e USA).