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PMI FLASH SETTEMBRE: COSA DICONO LE INDAGINI CON LA RIPRESA DELLE ATTIVITA’

Ieri sono state rilasciate le stime flash delle indagini PMI, le quali permettono di avere una prima prospettiva sul sentiment generale delle imprese, nonché sull’andamento del settore manifatturiero e dei servizi. Le inchieste effettuate in Germania evidenziano un quadro complesso, dove il settore manifatturiero segnala un calo con un valore di 48,5, mentre gli indici composito e dei servizi si attestano rispettivamente a 52,5 e 52,4, indicando perciò un’espansione economica in questi ambiti. Il settore manifatturiero è stato pesantemente influenzato da una serie di fattori negativi, tra cui una diminuzione delle esportazioni per il secondo mese consecutivo, un aumento dei costi in input e una rapida diminuzione dell’occupazione, quest’ultimo fattore è stato riscontrato anche nel settore dei servizi. In quest’ultima area, si è registrato un aumento dei prezzi output, tuttavia, i rispondenti al questionario hanno indicato che sono stati avviati nuovi progetti, trainando al rialzo l’indice citato. Per quanto riguarda l’indicatore composito, esso indica un miglioramento delle condizioni economiche risultando però in contrasto con i bassi valori riscontrati nel PMI manifatturiero; tale fenomeno è attribuibile al fatto che all’interno del calcolo del presente parametro, il peso di ponderazione del PMI servizi è maggiore rispetto a quello del PMI manifatturiero; in aggiunta a tale considerazione, si nota che da quest’ultimo indice a fini del calcolo del PMI composito, viene estratta solamente la sottocategoria della produzione, la quale risulta ampiamente positiva a differenza degli altri elementi presenti al suo interno. In definitiva, il quadro economico della Germania denota una situazione di stabilizzazione della crescita economica manifestatosi nei precedenti mesi, con un aumento della produzione derivante da ordini arretrati, ma con un peggioramento delle altre condizioni, tra tutti quello degli ordini futuri che risulta fortemente penalizzato dai dazi statunitensi. Il settore dei servizi invece sembra prospettare una ripresa, tuttavia il sentiment delle imprese per l’andamento delle condizioni economiche future rimane negativo data la diminuzione dell’occupazione e l’aumento dei prezzi.

PMI FLASH SETTEMBRE GERMANIA
WB ECONOMICS PMI FLASH GERMANIA

Il quadro Europeo sembra continuare il miglioramento osservato da inizio 2025, ciò nonostante permangono dei dubbi sull’effettiva crescita economica futura. A settembre l’indice PMI composito flash dell’eurozona ha registrato valori superiori a 50 (51,2) per il nono mese consecutivo, fattore legato alla crescita del settore terziario che ha registrato un rapido aumento, attestandosi a 51,4. Tali indicatori sono stati trainati dalla Germania, che ha archiviato buoni risultati di produzione e soprattutto nel settore dei servizi, tuttavia l’indicatore composito è stato smorzato dai scarsi risultati della Francia dove permane la crisi in atto, con un indice PMI manifatturiero e dei servizi pari rispettivamente di 48,1 e 48,9. Anche nel contesto generale europeo permangono dei segnali negativi, tra tutti la situazione stazionaria dei nuovi ordini, bloccati dalla diminuzione della domanda dall’estero, segnando il calo più elevato degli ultimi sei mesi. Inoltre il personale del settore terziario ha continuato ad aumentare in modo marginale, mentre il personale del manifatturiero continua a calare.

PMI FLASH SETTEMBRE EUROZONA
WB ECONOMICS PMI FLASH EUROZONA

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la crescita economica è rallentata per il secondo mese consecutivo in entrambi i settori, nonostante ciò gli indicatori flash continuano a indicare un’espansione economica, ma a ritmi più lenti, con valori sopra il limite neutro di 50, ovvero 52 per il settore manifatturiero, 53,9 per il settore dei servizi e 53,6 per il composito. Approfondendo l’indagine, i dazi doganali sono citati come la principale causa dell’aumento dei costi, ma la debole domanda e la concorrenza hanno limitato la possibilità di incrementare maggiormente i prezzi di vendita, i quali sono aumentati al ritmo più lento da aprile. Questo fattore, legato ad un aumento della produzione probabilmente causato da una ripresa degli ordini inevasi, ha portato ad un accumulo delle scorte molto significativo, raggiungendo il picco più alto degli ultimi 18 anni. L’occupazione è aumentata per il settimo mese consecutivo ma ad un ritmo rallentato, con una maggiore decelerazione nel settore manifatturiero, mentre nei servizi la domanda di lavoro persiste, nonostante alcune difficoltà nel coprire i posti vacanti. I tempi di consegna si sono allungati, segnando il secondo ritardo più lungo negli ultimi tre anni, a causa di interruzioni legate ai dazi e alle importazioni. Infine le aspettative per il futuro sono migliorate, grazie soprattutto alla speranza che la riduzione dei tassi interessa possa incentivare la ripresa economica.

PMI FLASH SETTEMBRE US
WB ECONOMICS PMI FLASH US