Donald Trump mantiene la promessa di ristrutturare il sistema commerciale globale. I suoi incentivi sono chiaramente stabiliti nel suo
ordine esecutivo . In realtà, il risultato è il peggiore possibile.
I dazi cinesi, considerando la sommatoria degli interventi, 20% per il “Fentanyl”, risulterà del 54%. Se l’America dovesse imporre una tariffa aggiuntiva del 25%, a causa gli acquisti cinesi di petrolio venezuelano, per Pechino i dazi passerebbero al 79%. I dazi UE sono ora al 20%, mentre la tariffa base è del 10%. Dato che questi dazi vengono presentati a “tariffe scontate”, c’è anche il potenziale per un loro aumento in caso di rappresaglia. Il rischio di una guerra commerciale globale rimane.
L’eur usd reagisce inizialmente con un apprezzamento limitato del dollaro; questa mattina invece è l’euro a prendere il sopravvento negando le attese del mercato secondo cui l’imposizione di un livello tariffario punitivo avrebbe per riflesso avvantaggiato il dollaro.
Il gioco degli equilibri si sposta ora sui mercati azionari ed obbligazionari. Un’eventuale possibile impatto negativo causerebbe un ulteriore discesa dei corsi azionari (vedi post precedenti) esacerbando le condizioni di avversione al rischio. Ciò produrrebbe per riflesso una discesa dei rendimenti dei corsi obbligazionari governativi sul tratto lungo della curva. Un primo assaggio di questo effetto l’abbiamo visto questa notte: il 10Y Treasury è sceso al 4%. Il gap che temporaneamente si è aperto sul 10Y Bund ha spinto lo spread nuovamente verso i recenti minimi in area 130. L’apertura del mercato europeo dovrebbe riequilibrare il delta con una analoga discesa del 10Y tedesco. Come abbiamo scritto ci aspettiamo a breve un ritorno in area 2.50%. La reazione negativa del dollaro si spiega in questo rapporto.
Ora dobbiamo verificare se lo spread è destinato a scivolare ULTERIORMENTE: sotto 130 avremo un breakout al rialzo di euro dollaro oltre area 1.10/1.12 nei prossimi giorni.
Qualora invece si ristabilisca un delta attorno a quota 150 il cambio potrebbe scendere e ritornare nel range 1.10/1.08, non escludiamo anche livelli inferiori.
Sotto il profilo tecnico, valido per la sessione odierna, dopo il collaudo di 1,10 il cambio scende verso area 1,0940. Soltanto sotto tale livello potremmo vedere qualche vendita ulteriore di euro attivando un recupero del dollaro.
In ogni caso oggi e nei prossimi giorni il cambio sarà influenzato dal comportamento dello spread tassi a sua volta condizionato dall’andamento dei mercati azionari. Diciamo subito che le nostre attese rimangono al ribasso per i rendimenti, come più volte indicato e soprattutto al ribasso per le borse.
Oggi alle 16.00 commenteremo in diretta streaming le nostre valutazioni di scenario dopo le iniziali decisioni dell’Amministrazione USA sui dazi.



